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Settebellissimo Real, annichilito il Deportivo!

Se ci fosse stato un modo sufficientemente esplicativo per rispondere alle critiche piovute sul terreno della Ciudad del Real a Valdebebas, probabilmente sarebbe stato questo. E poco importa che il Deportivo La Coruña non avesse più nulla del SuperDepor di inizio secolo, perché questo Madrid ha dimostrato in questa stranissima Liga di mostrare a suo piacimento una delle due facce che s’è meritatamente conquistato. Che Giano scenderà in campo, la squadra capace di tener testa al Barça o quella talmente abulica da arrivare alla vigilia del match odierno con un punteggio più vicino alla zona retrocessione piuttosto che alla vetta de La Liga? Tutti patemi d’animo che appollaiavano il Bernabeu come infausti gufi, ma che al triplice fischio di Borbalán sono volati via infelicemente delusi nel non esser riusciti a incutere altro grigiore sulla banda Zidane.

Un sei a uno come quello odierno, per la portata ma soprattutto la reazione rabbiosa avvenuta dopo che gli ospiti avevano trovato il vantaggio con Adrián López su gran suggerimento su Florin Andone. Incassata la mazzata con tanto di esultanza dell’ex colchonero, un fiume di rabbia s’è impossessato dell’undici blanco portando alla reazione: Marcelo e Ronaldo hanno caricato i cannoni, ma tra tutto il potenziale offensivo merengue a zittire un Bernabeu pullulo di fischi è stata la matricola Nacho Fernández, professione difensore centrale e un tempismo perfetto a scaraventare in rete l’assist del brasiliano. E non è finita qui perché, sull’onda di una paura ormai scivolata via come acqua su un tessuto impermeabile dalle spalle del Real, ecco il gol del vantaggio prima del fischio di fine primo tempo. Marcatore Bale, che con una perla di pregevolissima fattura ha ricordato al suo tifo il motivo per cui Florentino avesse tirato fuori un assegno così ingente recapitandolo al Tottenham.

Aperta la seconda frazione con la stessa impazienza del pugile che non vede l’ora di terminare il duello contro un avversario già pressochè tramortito, ecco la potenza in tutta la sua forma. Modric e il sempre carico Marcelo hanno suonato la carica, recepita prontamente dagli altri nove colleghi con estrema puntualità. Gareth Bale da Cardiff ha accarezzato di testa un cioccolatino di Kroos per il tris, Benzema ha preso il posto del timido Mayoral e con un nueve potente quale l’ex Lione non c’è più stata gara. Cristiano ha dispensato un pallone che Modric ha tramutato in terra-aria con l’esterno, poi Andone ha mancato il treno della vita, quelli che capitano una volta sola (e in effetti la punta romena non si sarebbe più trovato dinanzi alla porta madrilena sguarnita) e il Real ha dilagato ulteriormente, passeggiando sul cadavere del nemico. Cristiano ha firmato il pokerissimo, poi s’è visto annullare un gol ma aveva già deciso di volere anche il secondo e a tre minuti di distanza ha segnato di testa. L’incubo del Depor, colpito ripetutamente a freddo, s’era appena materializzato. Sei reti incassate, che il Madrid avrebbe aumentato proprio a pochi istanti dal 90′ con Nacho, l’uomo della provvidenza, il calciatore incaricato di scacciare i fantasmi dal Bernabeu pareggiando l’iniziale vantaggio. In tutto questo, ovviamente, Zidane potrà dormire sonni più tranquilli.

Ecco il tabellino:

Real Madrid (4-3-3): Navas; Carvajal, Varane, Nacho, Marcelo; Modric, Casemiro, Kroos; Bale (dall’82’ Lucas Vázquez), Mayoral (dal 64′ Benzema), Ronaldo. All: Zidane
Deportivo (4-3-3): Martínez; Juanfran, Schär, Sidnei, Luisinho; Borges, Mosquera (dal 49′ Exposito), Guilherme; Lucas Pérez, Andone, Adrián López. All: Parralo
Reti: 24′ Adrián (D), 32′ e 89′ Nacho, 42′ e 58′ Bale, 68′ Modric, 78′ e 84′ Ronaldo. Arbitro: Borbalán

Matteo Albanese

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