Il Real è nella storia, oggi più che mai. Non che l’impegno contro il Gremio rappresentasse un ostacolo particolarmente insidioso ma le merengues ancora una volta hanno scritto il proprio nome nel libro dei record.
Mai nessuno aveva vinto per due volte consecutive il Mondiale per Club da quando c’è questo formato, impresa niente male se si considera il percorso che bisogna fare per potersi giocare due finali del genere in due anni. Ma il Real Madrid è fatto così, nato per prendere tutto e non lasciare nulla agli avversari. Non perde una finale internazionale dal 2000 quando nell’Intercontinentale si fermò contro il Boca Juniors di Riquelme e Palermo, e a 17 anni di distanza continua a essere la squadra da battere.
Partite mai facili nonostante gli ampi favori del pronostico. Il Gremio di oggi ha provato a chiudere le vie d’accesso verso la porta e ci è anche riuscito molto bene. Infatti su azione a parte due pali arrivati con tiri dalla distanza il Real non è stato particolarmente pericoloso e la squadra di Renato Portaluppi ha sofferto meno di quello che ci si poteva aspettare.
Solo che partite del genere si decidono spesso su calcio piazzato ed è lì che il Gremio è crollato. Colpa di una barriera ch si apre troppo facilmente e lascia passare la punizione di Ronaldo, poi imprendibile per Grohe.
Ronaldo e Grohe, le facce simbolo dell’esito di questa partita. I sorrisi del pallone d’oro che può esultare in faccia a Renato che aveva detto di essere stato più forte di lui: con questo sono 7 totali nella competizione, nessuno mai come lui. La tristezza di Grohe, uomo dei miracoli in Libertadores ma che qui non poteva davvero nulla.
E così finisce come tutti si aspettavano. La storia non viene ribaltata, il Mondiale rimane in Europa, ancora una volta. E nella storia ci entra il Real dei record, il Real di Zidane che vince il torneo per due volte sia da calciatore che da allenatore. E non poteva essere altrimenti.
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