Rapine ai calciatori, ecco chi è finito nel mirino dei malviventi

L’ultima vittima è stato David Neres, esterno arrivato alla corte di Antonio Conte dal Benfica, dopo Napoli-Parma. Gli è stato portato via un orologio da 100mila euro

Dopo Napoli-Parma del 31 agosto David Neres, arrivato dal Benfica alla corte di Antonio Conte, ha vissuto attimi di terrore. È accaduto fuori dallo stadio: l’esterno aveva al polso un orologio di valore superiore ai centomila euro e i rapinatori hanno studiato il colpo in maniera premeditata, precisa, avvalendosi forse anche di una talpa che li ha informati sui movimenti del calciatore brasiliano. Sono entrati in azione all’incrocio di via Nino Bixio, prima di girare verso via Consalvo direzione Tangenziale. Hanno rotto i vetri del van che accompagnava Neres e la moglie verso l’Hotel Parker’s al Corso Vittorio Emanuele. Una rapina a mano armata che aggiorna l’elenco di situazioni simili. Vediamo a chi è successo.

Marcelo Zalayeta
Marcelo Zalayeta | ansa epa @Ciro Fusco

Marek Hamsik

Nel dicembre 2008 venne rubato un Rolex da 25mila euro a Hamsik. Orologio subito dopo ritrovato: “I tifosi hanno saputo come fare – disse Marek a un giornale slovacco – per loro i calciatori del Napoli sono come divinità. Vietato toccarli”. Alla moglie Martina fu pure rapinata l’auto, una Bmw X6, a Varcaturo, nella zona flegrea.

Marcelo Zalayeta

Altra vittima di una rapina fu l’attaccante uruguaiano. Venne narcotizzato nella sua villa sul lago di Averno. Anche lui, come David Neres, aveva vissuto attimi di paura. Furto in casa anche per Camillo Zuniga e Federico Fernandez. A Valon Behrami, invece, furono rubati auto e orologio.

Ezequiel Lavezzi

È accaduto indirettamente anche a Lavezzi, idolo dei tifosi napoletani. Nel novembre 2011 fu vittima di una rapina (gli portarono via un Rolex) la sua fidanzata dell’epoca, Yanina Screpante. Che poi si sfogò duramente sui social: “E poi dicono che in Argentina non c’è sicurezza. Mi hanno rubato l’orologio a mano armata. Napoli ciudad de m….”.

Edison Cavani

Vittima, sempre nel novembre 2011, anche la moglie di Cavani, altro idolo dei tifosi azzurri. Soledad Cavani non reagì proprio benissimo al furto avvenuto nella prima abitazione napoletana del Matador, a Lucrino. La consorte dell’attaccante non è mai più tornata in quella villetta e ha preteso che la coppia cambiasse casa, andando a vivere in un parco residenziale del Vomero. Però, la signora Cavani fu rapinata dopo pochi mesi a Fuorigrotta, non lontano dallo stadio San Paolo. Suo marito era impegnato alle Olimpiadi e a lei fu sottratto da due delinquenti in scooter un orologio Audemars Piguet del valore di circa 18mila euro. Refurtiva ritrovata in un sottoscala di via Tertulliano.

Lorenzo Insigne

Insigne, oggi in Mls al Toronto, è stata un’altra vittima illustre. Era stato rapinato in città, aggredito da due uomini in scooter che lo avevano seguito dopo cena, mentre il giocatore stava tornando a casa. In mezzo al traffico, aveva fermato la Bmw di Insigne e lo avevano minacciato con una pistola puntata al volto. Gli erano stati rubati 800 euro in contanti, due bracciali con diamanti e un Rolex. Insigne quella sera era in compagnia della moglie Jessica e di alcuni amici.

Arkadiusz Milik

Per l’attaccante polacco bisogna tornare indietro fino all’ottobre 2018, quando venne rapinato di un Rolex modello Cronograph Daytona del valore di circa ottomila euro: “Non è vero che mi hanno puntato la pistola addosso. È bastato che mi bussassero al vetro della macchina. D’ora in poi comprerò orologi di plastica”, le sue parole.

Piotr Zielinski

Da un polacco a un altro. Nel novembre 2019 gli fu danneggiata l’auto. Dopo aver infranto il finestrino dal lato passeggero, i ladri portarono via lo stereo e il navigatore. Ad accorgersi del furto la moglie del calciatore, Laura.

Luciano Spalletti

Prima l’auto, una 500 Abarth, di Diego Demme, centrocampista del Napoli, poi la panda del tecnico dello scudetto (ma molto prima che vinse il tricolore), Luciano Spalletti. Era l’ottobre 2021: fu appeso pure uno striscione comparso davanti allo stadio Diego Armando Maradona. “Spalletti la Panda te la restituiamo, bast ca te ne vaje”. La firma in calce: ‘o mariuol. Spalletti era rimasto a Napoli, vincendo nel 2023 lo scudetto.

Kvaratskhelia e Kim

Due auto in poche ore. Nel novembre 2022 prima viene rubata la vettura di Kvaratskhelia nella zona di Pozzuoli (ritrovata dalla polizia nella stessa giornata, non lontano), quindi dopo qualche ora fu portata via dai ladri la Fiat 500 della moglie di Kim, ora al Bayern Monaco, posteggiata in strada in zona Posillipo.

Le rapine a Milano

Non solo Napoli, ma anche nelle altre città ci sono state rapine illustri. Samu Castillejo, oggi svincolato dopo il licenziamento improvviso del Valencia, fu avvicinato da due rapinatori che, con l’arma in pugno, si fecero consegnare un prezioso orologio. Terrore per Theo Hernandez: non era in casa, ma la moglie e il figlio di sei mesi si trovavano nella villa di Cassano Magnago quando una banda di malviventi entrarono a svaligiarla. I banditi andarono via portandosi via una refurtiva molto cospicua. A Mauro Icardi la rapina fu fatta nei pressi dell’Arena Civica di Milano, da due individui a bordo di una moto da cross.

Clarence Seedorf

Nel novembre 2015, nella sua villa a Robecco sul Naviglio, non andò meglio a Clarence Seedorf. Tre uomini con il passamontagna fecero irruzione nell’abitazione, armati di coltello, mentre Clarence era in compagnia della moglie, la figlia e una cameriera. Seedorf fu obbligato ad aprire la cassaforte, consegnando denaro contante e gioielli per un valore complessivo di circa 110mila euro.

Clarence Seedorf
Clarence Seedorf | ansa @Paolo Magni

Cosa è successo a Torino?

Ed eccoci a Torino. È stato davvero terribile quello vissuto da Angel Di Maria. L’argentino avrebbe dovuto trascorrere la serata in compagnia di Vlahovic e dei suoi parenti. Ma tre criminali provarono a introdursi nella villa del Fideo in zona Gran Madre. La vigilanza privata notò movimenti sospetti e chiamò la polizia: finì con un arresto. Invece, Leonardo Bonucci non accettò di piegarsi alle richieste di un uomo che, dieci anni fa, gli puntò una pistola all’altezza del viso. Leonardo era appena uscito da un concessionario e, alla richiesta di sfilarsi l’orologio, rispose con un pugno all’aggressore. Infine, Claudio Marchisio e la moglie Roberta, minacciati con le armi, furono costretti a cedere gioielli e orologi.

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