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Raniieri, il dado è tratto: Roma definitiva con Dybala e Dovbyk

La Roma di Claudio Ranieri torna a sorridere e si regala un natale sereno. Manita al Parma: 5-0 che aiuta i giallorossi a tirarsi fuori dalle sabbie mobili della bassa classifica. Protagonisti della sfida, Dybala e Dovbyk, la vitamina D della Roma. Al netto del pesantissimo inciampo a Como, la squadra dà segni di risveglio, trascinata da un Dybala finalmente all’altezza del suo compito e del suo talento e di un Dovbyk che ha dato segnali importanti di miglioramento.

Dybala e Dovbyk, la vitamina D della Roma

Una produzione importante, quella del duo giallorosso, testimoniata dai numeri. Dybala è stato il migliore in campo, doppietta più assist; Dovbyk, al netto di qualche errore di troppo, è stato partecipativo. La condizione fisica sta salendo e i due fanno la differenza: si sono scambiati gli assist, si sono cercati e trovati e hanno spaccato la partita. Se sta bene fisicamente, questa è una coppia che può portare gol e risultati. Scendendo nel particolare, Dybala e Dovbyk hanno giocato insieme per 748’ e in questo arco di tempo sono arrivati sette gol e tre assist. E comunque la produzione offensiva, al netto del disastro a Como, è in evidente crescita. Quattro gol al Lecce, altrettanti alla Sampdoria, tre al Braga e cinque al Parma. All’Olimpico si viaggia sulla media di quattro gol a partita e sono arrivati i primi applausi convinti dopo la tregua richiesta da Claudio Ranieri.

Ranieri, La Roma definitiva sotto l’Albero

Ranieri ha mantenuto la promessa. Aveva detto che alla fine del mese di dicembre, avrebbe tirato le somme. E 90’ di gioco dalla fine del mese, la sensazione è che quella scesa in campo contro il Parma sia la Roma definitiva, con la presenza imprescindibile, per stessa ammissione del tecnico, di Hummels e Paredes che, non a caso, a Como, dove la squadra ha difettato in personalità, non c’erano.

Il dado è dunque tratto. Il trio difensivo, con il tedesco leader indiscusso, non si tocca. A centrocampo Paredes e Kone. L’argentino mette in campo geometrie e fosforo, il francese corsa e raccordo fra i reparti. Saelemaekers deve sacrificarsi a tutta fascia ma è in grado di interpretare il ruolo esattamente come Angelino a sinistra, ovvero abbinando qualità e quantità. A dare equilibrio, inventare e a concretizzare, El Sharaawy, Dybala e Dobvik.

Non è un caso che Ranieri abbia scelto di non operare alcun cambio. Un segnale molto chiaro. È la Roma migliore possibile che, numeri alla mano, ha il diritto di pensare in grande ma ha anche e prima il dovere di scendere dalle montagne russe. E in questo senso, attendono conferme in test più probanti. Milan e Lazio diranno moltissimo.

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