Una partita più complicata del previsto quella che attendeva il Real Madrid nell’andata degli ottavi di finale di Copa del Rey; al Bernabéu arrivava il Leganes. Le Merengues, dopo il doppio passo falso in Liga che ha costretto i ragazzi di Solari ad abbandonare la corsa al titolo, dovevano rialzare la testa in una competizione importante per la stagione. Di fronte i ragazzi di Pellegrino in piena lotta per non retrocedere. Dopo un primo tempo di sofferenza dove si sono manifestati i fantasmi della gara contro la Sociedad, il Real si è sciolto nella seconda parte di gara andando a chiudere la pratica in ottica qualificazione. Un tre a zero, con protagonisti Ramos e Vinicius, che restituisce un minimo di tranquillità ad un club destinato, da quanto stiamo vedendo, a vivere una stagione sulle montagne russe.
Ramos apre le danze, Vinicius chiude la pratica
Uno è il leader della squadra, probabilmente l’uomo simbolo da quando Cristiano Ronaldo ha preso la via di Torino; l’altro è un gioiello, un talento da far crescere con cura. Sergio Ramos e Vinícius Junior, quattordici anni di differenza ma la stessa importanza in una squadra che sta provando a rinascere. Perché se i giocatori sono praticamente gli stessi rispetto alla passata stagione, è evidente come il club abbia bisogno di una ventata d’aria fresca per iniziare un nuovo ciclo. Simbolo di questo pensiero è senza dubbio Vinicius Junior, giocatore di immenso talento che questa sera si è reso protagonista di un assist ed una rete. Giovane, di qualità e con un futuro roseo di fronte: l’importante sarà non perdersi per strada. Per questo ecco Sergio Ramos, l’altro protagonista della serata. Calciare il rigore, in un momento del genere e con quella freddezza, è sintomo di un giocatore con una personalità fuori dal comune. Lui ha aperto la strada verso la luce, Vinicius l’ha spianata. Il Real ha trovato i suoi uomini chiave.