L’esterno ha una clausola rescissoria di 175 milioni di euro. Da qui si può ben intuire che non sarà accettata un’offerta inferiore ai 100 milioni
Il flop di Rafael Leao nella prima gara dell’Europeo con la maglia del Portogallo, vittorioso al debutto per 2-1 con la Repubblica Ceca, può spingere il Milan a sollevare dei dubbi sul suo rendimento. Ora che, terminata l’era di Stefano Pioli, i rossoneri stanno dando inizio a una nuova era, targata Paulo Fonseca. Si vocifera, come riporta la Gazzetta dello Sport, che un intermediario di fiducia di papà Antonio sta parlando con l’Arabia Saudita, in particolare con l’Al Hilal, per capire se l’interesse mostrato sia sincero e concreto.
Naturalmente al Milan seguono con attenzione all’evolversi della situazione. Nel mercato, si sa, possono sempre nascere scenari nuovi e imprevedibili. Ma partiamo dalle basi. La valutazione del portoghese. Rafael Leao ha una clausola rescissoria di 175 milioni di euro. Da qui si può ben intuire che in via Aldo Rossi non accetteranno mai un’offerta inferiore ai 100 milioni di euro. Ma se questa offerta arrivasse, cosa succederebbe? Al Milan dovranno analizzare per bene i pregi e i difetti del giocatore. Anche perché quella sarebbe davvero un’offerta difficile da rispedire al mittente. Si parla comunque di un calciatore veloce e decisivo (quando ha voglia di giocare), ma anche di ragazzo a volte indolente, che si assenta e cammina.
Ci sarebbe un’altra cosa da prendere in considerazione: i tempi dell’offerta. Anche perché il mercato in Arabia procede più lentamente di quanto i club ci abbiano abituato un anno fa. Al momento, infatti, non si respira un’aria di offerta imminente. I club sauditi potrebbero fare la loro proposta anche ad agosto. Sono sempre un pericolo e non solo per le squadre italiane. Però, il Milan nel caso dovesse decidere di cedere il suo giocatore più rappresentativo, deve anche avere il tempo di trovare un sostituto da regalare a Paulo Fonseca. Un conto è presentarsi con tantissimi soldi adesso, un conto è farlo ad agosto con l’acqua alla gola e con il gong di chiusura imminente.
Senza dimenticare il mal di pancia, di pochi giorni fa dal ritiro della Francia, di Theo Hernandez. Aveva parlato del suo futuro al Milan prendendo tutti in contropiede. Anche Zlatan Ibrahimovic. Che qualche giorno prima a Milanello, davanti a una platea di giornalisti, ci aveva messo la faccia nel dire che il Diavolo non avrebbe mai e poi mai ceduto, almeno in questa sessione di mercato, giocatori importanti come Maignan, Theo Hernandez e Rafael Leao. Invece, il terzino francese aveva detto: “Sono concentrato sull’Europeo. Se resterò o meno al Milan, lo vedremo più avanti”. E poi, sollecitato su un possibile ritorno in Spagna, al Real Madrid aveva risposto nuovamente: “Al momento non ci penso ancora”.
Abbastanza per un allarme rosso perché se è vero che da un lato le parole non danno indicazioni certe, è altrettanto vero che nei codici del linguaggio calcistico questa è un’evidente presa di distanza dal suo attuale club. E anche qui la valutazione resta comunque di 100 milioni di euro. Ma attenzione: il contratto è in scadenza nel 2026. Se non rinnova, il Milan dovrà cedere Theo Hernandez adesso.
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