La partita più attesa del weekend in Argentina era sicuramente il Clasico de Avellaneda tra Racing e Independiente: il Cilindro infuocato dai colori dell’Academia ha visto trionfare i propri beniamini con un 3-0 che non lascia spazio a repliche. Una vittoria netta e meritata quella degli uomini di Zielinski che adesso guardano con forti ambizioni al campionato.
Il Racing prima di questo derby era una squadra indecifrabile che alternava partite entusiasmanti a gare molto opache. L’atmosfera della grande sfida ha messo in mostra il lato migliore dell’Academia che ha avuto il pieno controllo della partita: un avvio di gara folgorante fino al vantaggio di Lisandro Lopez, un proseguimento più cinico fino al raddoppio e la gestione mentale della gara fino alla fine della gara in una frazione di tempo in cui c’è stato lo spazio anche per il tris, firmato ancora dal Licha Lopez.
Un attaccante che queste partite non le sbaglia mai l’ex Porto e Lione, un predatore d’area di rigore che ha saputo fare la differenza. La sua collaborazione con Bou è fantastica, la sua capacità di rendersi attivo ed utile alla circolazione della palla è la chiave per i movimenti offensivi di un 4-4-2 che altrimenti sarebbe statico. Una vittoria così può rilanciare il Racing nella lotta al titolo visto che i punti di distanza dalla vetta occupata dall’Estudiantes si sono ridotti da 8 a 5: due anni fa fu proprio un derby a portare il cammino dell’Academia verso il titolo: quella volta arrivò una sconfitta ma da lì in poi la squadra allora allenata da Cocca non sbagliò più una partita; oggi i tifosi della Guardia Imperial si augurano che l’effetto Clasico possa portare ancora più in alto.
Difficilissimo analizzare la situazione degli sconfitti. L’Independiente esce a testa bassissima dallo stadio che odia di più: se ne va con la seconda sconfitta consecutiva che prolunga a 4 le gare senza un successo e vale addirittura il tredicesimo posto, troppo poco per una rosa così di qualità. Sono mancate idee e calma, la frenesia e la voglia di rimontare hanno portato pochissima precisione facendo funzionare alla perfezione le trappole difensive di Zielinski. Barco è rimasto isolato e non aveva i riferimenti giusti per servire palloni all’attacco; Sanchez Miño ci ha provato ma senza accendersi particolarmente mentre il resto è stato ampiamente sotto la sufficienza. La squadra non funziona e il rischio di un nuovo campionato anonimo è fortissimo, la batosta del derby potrebbe lasciare anche cicatrici importanti.
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