L’ultimo è Dimarco, ma prima di lui lo hanno fatto anche Totti e Materazzi, Pioli e Spalletti. Doppio tattoo per Di Lorenzo. Ma Simone Inzaghi non lo farà
Il tatuaggio, il ricordo indelebile sulla pelle da portare con orgoglio per tutta la vita e magari ricordare i trionfi, è un modo per festeggiare – tra gli sportivi – un successo indimenticabile. Sofferto, voluto, conquistato. Sono in tanti a farlo e non soltanto nel calcio. Ma c’è anche chi, recentemente, ha preferito di no dando una sua spiegazione. Sta di fatto che una vittoria resta una vittoria da non dimenticare mai. Con tutto il bagaglio di emozioni che si porta dietro.
L’ultimo di questa lista è stato proprio Dimarco, l’esterno dell’Inter, uno dei migliori nella rosa nerazzurra in questa stagione. Una cavalcata trionfale. Ed ecco che il numero 32 ha optato per un biscione intorno alla coppa, due stelle e uno sfondo rigorosamente a tinte nerazzurre. Così Dimarco, tifoso dell’Inter fin da bambino (ha fatto tutte le trafila delle giovanili), ha festeggiato la vittoria dell’ultimo scudetto, quello della seconda stella per il club di viale della Liberazione. Ma ce ne sono tanti come lui. Vediamo gli altri.
Napoli ha atteso il suo scudetto per 33 anni, dai tempi di Diego Armando Maradona che ne regalò alla città addirittura due. Ma dopo più di tre decenni, Luciano Spalletti, ora ct della nostra Nazionale che sarà impegnata negli Europei in Germania, ha guidato la squadra al terzo tricolore della propria storia. Così, quasi un anno fa, il 26 maggio 2023, Spalletti (che aveva già annunciato l’addio dal club di Aurelio De Laurentiis) si è tatuato lo scudetto vinto con gli azzurri sull’avambraccio sinistro: “Sarà la mia splendida cicatrice. L’ho fatto in un punto visibile così da poterlo osservare ogni volta che ne avrò voglia”.
Il momento per Stefano Pioli è molto delicato. A fine stagione si concluderà, salvo ripensamenti del club di via Aldo Rossi, la sua avventura sulla panchina del Milan. Ma resterà nel suo cuore, e in quello dei tifosi, la cavalcata scudetto nel 2022, il 19° per i rossoneri. Tanto che Pioli per festeggiare quella vittoria, arrivata con due punti in più sull’Inter e con sei successi nelle ultime sei gare di campionato, si è fatto fare un tatuaggio con il numero 19 sul polso sinistro. Però, ormai il matrimonio con il Diavolo sembra essere arrivato al capolinea.
L’uomo delle coppe europee ha colpito anche a Roma. Ora lo Special One non è più il tecnico dei giallorossi. È stato esonerato qualche mese fa, non senza polemiche con la proprietà statunitense, e al suo posto è arrivato Daniele De Rossi. Ma intanto, nella sua esperienza nella Capitale, José Mourinho ha centrato due grandi traguardi. Nel maggio 2022 ha vinto la Conference League, era alla prima edizione, contro il Feyenoord (nella finale di Tirana decisa da un gol di Zaniolo), e nel 2023 ha perso ai rigori l’ultimo atto dell’Europa League contro il Siviglia. Ma intanto, Mourinho si è tatuato la Conference vinta accanto ad altri due trofei continentali conquistati: la Champions (vinta con il Porto nel 2004 e nell’Inter con il 2010) e l’Europa League, messa in bacheca con il Porto nel 2003 e con il Manchester United nel 2017.
A proposito di Roma, come dimenticare lo storico tattoo di Francesco Totti? L’ex capitano dei giallorossi, a differenza di tanti colleghi che spesso vantano centinaia di tatuaggi, ne ha pochi, ma simbolici. Totti ne ha fatto uno dedicato, appunto, alla sua Roma, squadra con la quale ha sempre giocato in carriera. Ne ha fatto uno che risale al 2001, dopo aver vinto lo scudetto nella Capitale, il terzo per i capitolini. Si fece tatuare un gladiatore sulla spalla destra.
Se si parla di trionfi, non si può non ricordare quello della Nazionale di Marcello Lippi, che nel 2006 in Germania ha trascinato l’Italia alla conquista del quarto Mondiale, dopo quelli del 1934, 1938 e del 1982. Uno dei protagonisti è stato Marco Materazzi, a segno in finale (e aveva poi trasformato uno dei cinque rigori contro la Francia). Si è tatuato una doppia “M” in alto, la Coppa del Mondo al centro, la scritta “Berlino, 09/07/2006” in basso. Inoltre, l’ex difensore ha anche numerosi tatuaggi dedicati all’Inter, la sua squadra del cuore, con la quale ha vinto il Triplete nel 2010.
Da un eroe agli altri. Da un trionfo della Nazionale a un altro. Si arriva così a Euro 2021, conquistato ai rigori contro l’Inghilterra a Wembley. Di Lorenzo ha deciso di farsi tatuare la coppa conquistata a Londra. Il suo polpaccio destro, colorato d’azzurro, raffigura il trofeo, il suo numero di maglia, lo stemma della Figc e le bandiere di Italia e Inghilterra, finaliste del torneo. Ha conquistato anche lo scudetto con il Napoli, due anni dopo, nel 2023. Da capitano. E si è ripetuto con un altro tattoo.
Per festeggiare lo scudetto del Napoli, c’è andato molto pesante Politano. Sul suo polpaccio sinistro si intravede la curva dello stadio Diego Armando Maradona con una coreografia tricolore. Ai piedi di essa c’è proprio Politano, con i capelli tinti di azzurro, che sventola una bandiera con la scritta “Campioni”.
Per il Mondiale vinto nel 2022, il terzo dell’Argentina dopo quelli del 1978 e del 1986, Paredes si è fatto un super tatuaggio. Il centrocampista della Roma si è tatuato la Coppa del Mondo vinta con l’Albiceleste in Qatar. Così come il Papu ha fatto lo stesso, aggiungendone altri due: uno con la sua maglia numero 17, un altro rappresentante il portiere Martinez che effettua la celebre parata in finale su Kolo Muani.
C’è anche Marcell Jacobs, campione olimpico dei 100 metri alle Olimpiadi di Tokyo, in questo elenco speciale. Nel 2022 il 29enne si è recato a Tenerife per sottoporsi a sette sedute con il suo amico Joseph. “Questa volta si è superato – raccontò lo stesso Jacobs –. Mi ha tatuato una fiaccola olimpica al cui interno Ercole, simbolo delle fatiche che ho dovuto affrontare per arrivare al vertice, in ginocchio, sostiene la medaglia d’oro. Sullo sfondo un paesaggio giapponese, i cinque cerchi e la scritta Italia con lo stesso font di quella della tuta dei Giochi”.
E adesso toccherà a Simone Inzaghi? No. Lo ha spiegato lui stesso, poco prima dello scudetto della seconda stella dell’Inter: “Tatuaggio per lo scudetto come Spalletti e Pioli? Non mi piacciono”. Più chiaro di così.
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