Il Derby di Manchester è alle porte e ci offrirà un nuovo capitolo di una lunga saga, iniziata il 3 novembre 1894 in Second Division, quando i Red Devils superarono il City 5-2. Da quel giorno è iniziata una rivalità tra le più affascinanti al mondo che rende questo derby unico e meraviglioso.
Inizialmente l’antagonismo tra le due squadre tardò a manifestarsi e vedere un tifoso andare allo stadio a seguire l’altra squadra della città, quando la propria giocava in trasferta, era un fatto assolutamente normale.
In seguito, nel corso del tempo, alcuni fatti storici contribuirono addirittura a rafforzare il legame e il rapporto tra i due club. Come durante la Seconda Guerra Mondiale quando l’Old Trafford, lo stadio del Manchester United, fu parzialmente distrutto dai bombardamenti, per cui venne reso disponibile dai cugini del City lo storico Maine Road, che ha ospitato per circa 80 anni le partite casalinghe degli Sky Blues, prima di essere demolito nel 2004 per lasciare posto al più moderno Etihad Stadium. Ma l’episodio che ha inevitabilmente avvicinato ancor di più le due parti di Manchester fu il disastro aereo di Monaco di Baviera, avvenuto il 6 febbraio 1958. Quel giorno terribile ha posto fine all’epopea del Manchester United di Busby, ma non alla sua leggenda. Fu da quel triste momento che molti tifosi dei Citizens, commossi dalla tragedia, per solidarietà ed empatia, cominciarono a sostenere la rinascita dello United.
La storico Derby di Manchester del 1974
Tra i vari derby disputati uno è entrato dritto nella storia. Era il 27 aprile 1974 e per i tifosi dello United quel giorno sarà per sempre ricordato come il giorno della vergogna. Si disputava all’epoca una delle ultime giornate della First Division e i Red Devils si trovavano in una situazione di classifica drammatica, sull’orlo della retrocessione. L’avversario di turno era il Manchester City, capitanato dal grande ex Denis Law, che qualche anno prima, insieme a Bobby Charlton e George Best contribuì al primo grande trionfo europeo del grande Manchester United, la vittoria nell’edizione del 1968 della Coppa dei Campioni. Ma quel pomeriggio il destino si divertì ad essere ancora una volta beffardo nei confronti dei rossi di Manchester. La gara è tesa e priva di emozioni fino a quando, sul finire del match, proprio Law, colpendo il pallone di tacco, spedisce la palla oltre la linea e sancisce di fatto la retrocessione della sua ex squadra. Non esulta, rimane fermo, quasi pentito del colpo inferto ai suoi vecchi tifosi. Dirà in seguito: “Ero inconsolabile. Non volevo segnare quel gol che fece retrocedere lo United” (“I was inconsolable. I did not want to score the goal that sent United down”). Quello è stato il suo ultimo gol in carriera e di sicuro anche il più triste.
Alberto Contardo