Dybala dice no a 75 milioni di euro e all’Arabia Saudita. L’argentino resta alla Roma e tutto il resto è Joja. Il calcio sa ancora essere romantico, in un mercato ultimamente dominato dai procuratori e dai soldi. Non è la prima volta, che un campione dice “no” e fa saltare un affare concluso. In questo senso, l’argentino è in ottima e illustre compagnia. In primis, il pioniere fu Gigi Riva, capace di dire “no” addirittura alla Juventus, scegliendo di legarsi a vita al Cagliari. Dopo di lui, altri casi illustri.
Uno dei primi “no” della storia del calcio moderno, per capirsi quello dagli anni ’90 in poi, è di Alan Shearer, che ha segnato centinaia di gol in due squadre “minori”. Newcastle e Blackburn. Quando indossava la maglia dei rovers, l’attaccante, dopo il titolo e due campionati chiusi da capocannoniere non cede alle lusinghe del Manchester United, allora una vera e propria corazzata. Preferisce la sua città. Newcastle. Non lo smuoverà neanche il Barcellona. Non vincerà più ma entra nella storia mettendo a segno 260 gol in Premier. Memorabile anche la scelta di Gerrard che dice di no a Josè Mourinho. Era il 2005 e il tecnico del Chelsea lo vuole in mezzo al campo. Il capitano del Liverpool, che ha appena vinto una Champions, declina l’offerta perché vuole la Premier con il suo club. Ultimo grande “no” oltremanica è quello di Vardy. L’attaccante è nella storia del Leicester ed è consapevole della difficoltà di ripetere lo straordinario titolo conquistato nel 2016, ma quando l’Arsenal bussa alla sua porta, non trova nessuno ad aprire. L’attaccante è grato e legato alle sue foxes e ci gioca, e segna, ancora oggi.
Dybala dunque come Totti e Del Piero. L’argentino non è il primo a innamorarsi perdutamente di Roma e della Roma. Lo era anche, e non potrebbe essere altrimenti guardando la carta d’identità, Francesco Totti che all’apice della carriera, nel 2002 riceve l’offerta del Real Madrid con tanto di maglia numero 10. Si sente un figlio di Roma e dirà di no. Come Daniele De Rossi che non lascia la sua città se non per provare a carriera in pratica finita in Italia, l’esperienza al River Plate. Alla Juventus, nel 2006, Alessandro Del Piero, in piena tempesta calciopoli, non lascia la nave bianconera e accetta, da Campione del Mondo, di giocare in Serie B. Chiuderà romanticamente, tornando a vincere lo scudetto con la maglia bianconera nel 2012. Una storia d’amore infinita, ancora oggi.
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