Tralasciando le amichevoli internazionali di preparazione all’Europeo in Francia, nella prossima settimana scenderanno in campo le selezioni sudamericane per la 5° e 6° giornata del girone di qualificazione ai Mondiali di Russia 2018. Fra di esse, la Colombia è chiamata a compiere uno sforzo maggiore: le prossime due sfide, contro Bolivia ed Ecuador, saranno decisive per il proseguo del cammino dei Cafeteros verso la kermesse mondiale.
I ragazzi di José Pékerman al momento si trovano al 7° posto con 4 miseri punti, frutto di una vittoria casalinga contro il Perù (2-0) e di un pareggio in Cile (1-1); nelle altre due sfide sono arrivate una sconfitta interna contro l’Argentina (0-1) e una esterna contro l’Uruguay (3-0). Considerando che sono sette le squadre che potenzialmente lotteranno per quattro posti (il quinto classificato fa lo spareggio intercontinentale contro la prima dell’Oceania, verosimilmente più debole ma comunque non da sottovalutare) diventa fondamentale sbagliare meno partite possibili contro avversari ampiamente alla portata, almeno sulla carta: in Bolivia il fatto campo è sempre un’incognita, visti i 3637 metri d’altitudine dell’Estadio Hernando Siles di La Paz, mentre l’Ecuador al momento è l’unica squadra a punteggio pieno. Serviranno obbligatoriamente 6 punti per potersi rimettere in corsa, visti anche gli scontri diretti Cile-Argentina, Brasile-Uruguay e Paraguay-Brasile.
La lista dei convocati vede anche diverse novità: il recente exploit in Copa Libertadores dell’Atletico Nacional ha indotto il ct argentino a chiamare il terzino sinistro classe ’83 Farid Diaz, il centrocampista classe ’93 Sebastian Perez e l’attaccante Marlos Moreno, forse l’elemento più promettente dell’intero panorama calcistico colombiano; classe 1996, nasce centravanti ma la grande velocità e bravura nei dribbling lo portano a posizionarsi sulle corsie laterali. Assieme al compagno già menzionato Perez, potrebbero passare dal loro club d’esordio direttamente alla nazionale: in passato a compiere un simile salto fu gente del calibro di Willington Ortiz, Alejandro Brand, Fredy Rincón e Andres Escobar.
All’esordio assoluto vi sono anche i difensori Oscar Murillo (’88, Pachuca)e William Tesillo (’90, Santa Fe), il centrocampista Guillermo Celis (’90, Junior)e l’attaccante Luis Quiñones (’91, Pumas UNAM). Presenti anche gli ‘italiani’ Zapata, Murillo, Cuadrado, Bacca e Muriel, oltre all’ex Cagliari e Roma Ibarbo. Completano la lista i Portieri Ospina (’88 Arsenal), Vargas (’89, Argentinos Juniors) e Zapata ( 37enne del Santa Fe, richiamato dopo quasi 8 anni), i difensori Arias (’92, PSV), Medina (’92, Pachuca) e Fabra (’93, Boca), i centrocampisti Aguilar (85′, Belenenses), James Rodriguez (91, Real Madrid), Cardona (’92, Monterrey), Torres (’89, Independiente Medellin) e Cuéllar (’92, Flamengo) e gli attaccanti Ramos (’86, Borussia Dortmund) e Moreno (’85, Tijuana). Lasciati a casa i vari Basanta, Mejia. Falcao e Gutierrez, , mentre gli ’emigrati in cina’ Guarin e Jackson Martinez potrebbero non rientrare più nel giro.
Giovedì prossimo a La Paz (16 locali, 21 italiane) e martedì (15.30 locali, 21.30 italiane) al Metropolitano di Barranquilla i ragazzi di Pekerman sono chiamati a rialzare la testa, per non buttare al vento il lavoro svolto dalla federazione e sul campo negli ultimi 5 anni, in cui il calcio colombiano è notevolmente cresciuto arrivando addirittura a posizionare la nazionale al terzo posto del Ranking FIFA. Oltretutto c’è da preparare la Copa America del Centenario, che andrà in scena fra qualche mese. Intanto è già pronta una inedita divisa bianca con cui scenderanno in campo: una rivisitazione della storica maglia del 1945, anno della prima partecipazione alla Coppa dell’America Latina.
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