Partita accesa, emozioni intense e un calcio gradevolissimo fino all’ultimo respiro: la sfida fra Colombia e Brasile termina sul punteggio di 1-1 che, sommato agli altri risultati, proietta la Colombia sempre più verso Russia 2018, a meno di sorprese nelle ultimissime giornate. Nella torrido Metropolitano di Barranquilla, i padroni di casa hanno necessariamente bisogno di punti, vista la brutta figura rimediata in quel di San Cristobal contro un Venezuela già eliminato che ha fermato i ragazzi di Pekerman sullo 0-0. Di fronte, il Brasile di Tite, qualificato al mondiale con diverse giornate d’anticipo e artefice di 9 vittorie consecutive nel girone di qualificazione con ben 26 reti messe a segno e soltanto 2 subite.
Fin dai primi minuti si vede una Colombia totalmente diversa rispetto a quella di giovedì scorso, ravviata anche grazie alla presenza di James Rodriguez dal primo minuto. Il Brasile spinge principalmente sulle fasce, con Neymar e Willian particolarmente in giornata. Proprio dai piedi di questi due, sul finire della prima frazione, arriva il vantaggio della Seleçao: un tiro del centrocampista del Chelsea di controbalzo che s’infrange dove Ospina non può arrivare. Nella ripresa i cafeteros aumentano la pressione e, dopo undici minuti, trovano il pareggio con un bel colpo di testa di Falcao, che anticipa Marquinhos e mette alla destra di Alisson, su di un cross dalla destra di Arias. Dopo qualche altra azione pericolosa per la Colombia, entrambe le squadre allentano la presa. Un po’ per il risultato, che soddisfa entrambe, un po’ per il caldo tremendo, combattuto attraverso due mini timeout intorno al minuto 25, come succedeva nell’ultimo mondiale in Brasile.
Dagli altri campi ottime notizie, ma la cosa più importante era far vedere una squadra viva, cinica e anche un po’ più precisa di tutte le ultime uscite (soltanto 19 le reti messe a segno, e soltanto 5 delle 16 gare fin qui giocate sono terminate con più di una rete colombiana). Sugli scudi chiaramente Radamel Falcao, che con quell’imperioso stacco di testa raggiunge le 27 reti in nazionale (primo di sempre, davanti a Iguaran con 25). Molto bene anche la difesa, con Davinson Sanchez che piano piano sta trovando sempre più spazio e acquisendo maggiore fiducia. L’obiettivo di portare entro il 2019 la coppia Mina-Sanchez non è poi così impossibile. Nelle fila brasiliane invece non ha funzionato come negli scorsi match la formula del falso nueve, con Firmino ben mercato e poco servito fra le linee, mentre a dare maggiori problemi sono i già menzionati esterni e il tanto discusso Paulinho, quest’oggi capitano, che dà sostanza e centimetri a metà campo. La difesa balla un po’ quando partono le falcate offensive dei colombiani, Ma Fernandinho in questo senso aiuta molto in copertura. Gli ingressi di Coutinho e Gabriel Jesus cambiano poco e, forse, risultano un po’ tardivi. Difficile però parlare di involuzione, vista la lunghissima striscia positiva e le molteplici insidie che il match poteva dare. Nel mese di ottobre Bolivia e Cile per chiudere in bellezza il girone da primi della classe e, probabilmente, indiscussi favoriti per la campagna di Russia datata giugno 2018. Per la Colombia invece la sfida casalinga contro il Paraguay e la trasferta in Perù per archiviare il discorso qualificazione: basteranno 4 punti per strappare il pass per la Russia.