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I punti salienti di un Superclasico da pazzi

Un Superclasico così bello era difficile da prevedere: gol e spettacolo, rimonte e controrimonte, firme d’autore, addii illustri, giocate di fino, errori grossolani, grandi campioni e giovani delusioni. Una partita bellissima degna del nome che porta e che lancia il Boca Juniors alla rincorsa della vetta della classifica mentre il River Plate sprofonda nel più totale anonimato a pochi giorni dalla finale di Copa Argentina.

La vittoria del carattere

Una sfida difficilissima da gestire dal punto di vista nervoso. Il Boca è passato in avanti in avvio, ha provato a chiuderla ma ha commesso un’ingenuità (imperdonabile sullo 0-1 l’errore di Peruzzi, protagonista di una gara molto negativa) che è costata un calo psicologico drammatico. Il River si è svegliato con il pareggio e ha dominato sul 2-1 ma non ha affondato il colpo di grazia e ne ha pagato le conseguenze. Dopo il 2-2 la supremazia xeneize è stata disarmante.

Carlos Tevez, la figura dominante del Superclasico

Che questo sia stato il miglior Superclasico di Carlos Tevez è innegabile. Luce della manovra, gioca una partita sontuosa in cui non puoi mai dimenticarti di lui. Nel primo tempo manda più volte in porta Pavon e trova l’assist vincente per Bou; nella ripresa quando sembra uscire dalla partita trova un gol d’astuzia e uno di pura magia. Emozioni forti che forse lo convinceranno a vestire quella maglia ancora per qualche tempo. 10, il suo numero ed il suo voto in pagella di oggi. Con la speranza che non sia davvero il suo ultimo Superclasico.

Bou e Centurion, le armi in più

Gli altri uomini chiave del Boca sono stati Bou e Centurion. La Panterita ha segnato ancora zittendo una volta per tutte chi non gli dà credito come attaccante titolare di una squadra così forte; Centurion ha dato il cinque all’ex Gimnasia e ha letteralmente spaccato la partita. fantastica la progressione palla al piede dell’ex Genoa nell’azione del 2-3 di Tevez, una perla il dribbling su Batalla per il gol del 4-2 finale. In una squadra senza Benedetto serviva proprio questo: un attaccante d’area che segnasse ad inizio gara e uno di gamba che ammazzasse la gara nel secondo tempo; ottima gestione dei cambi di Barros Schelotto.

Gallardo: sostituzioni sbagliate

Se Barros Schelotto ha avuto ottime intuizioni dalla panchina (anche l’ingresso di Sebastian perez è stato positivo) Gallardo l’ha persa con i cambi. Dalla panchina è entrata gente che o non ha inciso come Mora e Andrade o chi ha fatto addirittura danni come Ivan Rossi. Il centrocampista ex Banfield ha combinato davvero troppi guai: la sua carenza di qualità ha impoverito la manovra millionaria e i suoi errori tecnici sono costati cari (vedi colpo di testa sciagurato che lancia Centurion verso il 4-2). Il River in partita c’è stato ma una volta finite le prime cartucce non ha saputo dare altro alla gara.

Le prospettive di entrambe

Questa vittoria proietta ovviamente il Boca Juniors in ottica titolo: gli xeneizes sono la squadra più credibile per ostacolare l’Estudiantes e vanno quantomeno a vele spiegate verso la qualificazione in Copa Libertadores che è mancata nella scorsa stagione. La consapevolezza dei propri mezzo può far sbloccare una squadra dal potenziale enorme.

Il River Plate invece esce ridimensionato da una gara che ha palesato la carenza di alternative. L’obiettivo rimane la finale di Copa Argentina di mercoledì contro il Rosario ma in campionato gli obiettivi sembrano già tutti preclusi.

Simone Gamberini

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