Il Psv non riesce nell’impresa e non va oltre lo 0-0 contro un Benfica, in 10 per un’ora di match: i Boeren alzano il ritmo, tentano il tutto per tutto, ma prima la traversa e poi il portiere Vlachodimos, negano agli olandesi la qualificazione alla fase a gironi della Champions. Schmidt può essere soddisfatto per aver sfiorato il prestigioso obiettivo: i biancorossi di Eindhoven stanno crescendo ma mancano di una punta di peso con Zahavi poco incisivo nel momento cruciale. Per Gotze e compagni c’è il premio di consolazione: la partecipazione all’Europa League.
Una notte amara al Philips Stadion per il Psv che esce a testa alta dalla Champions per approdare ad una più abbordabile Europa League: gli uomini di Schmidt danno tutto quello che hanno, chiudendo il Benfica nella propria metà campo e sbattendo più volte contro un insuperabile Vlachodimos, vero protagonista di questi 180 minuti giocati. Non viene ribaltato il 2-1 dell’andata con grandi rimpianti soprattutto di Zahavi che, a porta vuota, fallisce un facile match point spaccando la traversa.
Il tecnico tedesco del club di Eindhoven può essere abbastanza soddisfatto della sua rosa con un approccio giusto, energico e grintoso alla partita: il Psv morde sin dal primo minuto, si scopre con accortezza e non rischia nulla tranne che in una sola occasione. Poi arriva l’episodio che sconvolge la gara: Verissimo rimedia il secondo giallo e lascia gli ospiti in 10 dopo appena mezz’ora dal fischio di inizio. Nonostante la superiorità numerica, i padroni di casa non riescono ad incidere ma si accendono nella ripresa dove danno vita ad un vero e proprio assedio. Con il passare dei minuti il gioco diventa frenetico ed esasperato, alla ricerca di quella rete che avrebbe garantito almeno i tempi supplementari.
Nulla di fatto al triplice fischio che promuovere un Benfica molto difensivo ma in 10 per quasi tutto l’incontro: il Psv deve arrendersi alla sfortuna, alla poca esperienza dovuta anche ad elementi giovani e al grande stato di forma dell’estremo difensore dei portoghesi che ha difeso con le unghie e con i denti la porta e il risultato. Madueke si accende a tratti ma non incide mentre Zahavi si dimostra un ottimo attaccante ma, forse, non adatto a questi palcoscenici dove ogni minima occasione deve gonfiare la rete. Al Psv, nella frenesia, è mancato qualcuno che sapesse gestire bene il pallone e sapesse trovare gli spazi in una difesa schierata ed arroccata come quella delle “aquile”. Il sogno di partecipare alla competizione più importante d’Europa svanisce dopo un’ottima prestazione: la consolazione si chiama Europa League dove i Boeren potranno dire la loro e, perchè no, tentare di arrivare fino in fondo, sempre che questa crescita psicologica e tattica non si arresti durante la stagione.
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