Il Psv sogna fino ai calci di rigore, decisivi per l’eliminazione dalla Champions League. La formazione di Cocu, dopo l’ottima qualificazione nel girone come seconda, ha affrontato a viso aperto e alla pari l’Atletico di Simeone costringendolo a due pareggi per 0-0. I penalty sono stati fatali e hanno infranto il sogno del club di Eindhoven. Ripercoriamo la bellissima avventura della squadra olandese…
Il Psv, vincitore del campionato olandese, ha avuto accesso diretto alla fase a gironi. L’urna di Nyon sembrava non essere stata clemente estrando Manchester United, Wolfsburg (reduce da un campionato fantastico in Bundesliga 2014-2015) e CSKA Mosca. Gli scommettitori avevano già dato per spacciato il club allenato da Cocu, concedendogli almeno l’accesso in Europa League con il terzo posto. Gli olandesi invece stupiscono tutti e all’esordio, con gli inglesi di Van Gaal, si impongono conquistando i 3 punti. Vittoria secca e meritata, ma che illude eccessivamente i giovani biancorossi. Le trasferte di Mosca e Wolsfburg sono un disastro e in 180′ minuti riescono a raccimolare zero punti e 5 gol al passivo con solo 2 all’attivo. La vera fortuna del Psv è la crisi nera dello United che rallenta clamorosamente con prestazioni veramente deludenti. Il ritorno è di tutt’altro livello: al Philips Stadion i tedeschi rimediano una sconfitta pesante di 2-0. Locadia e de Jong i marcatori nel secondo tempo, dopo 45 minuti di vera noia. La trasferta all’Old Trafford non va oltre lo 0-0, ma il punto è veramente importate e tiene la formazione di Eindhoven in corsa per il secondo posto. Gli ultimi 90 minuti del girone sono decisivi: lo United crolla contro il Wolsfburg mentre il Psv si impone contro il CSKA per 2-1. Gli ospiti vanno in vantaggio al 76′ su rigore. Due minuti dopo i biancorossi tornano in corsa con de Jong e nel finale arriva il miracolo di Propper che regala i 3 punti e una qualificazione agli ottavi che mancava da tanto tempo.
Il Psv si gode l’ottimo traguardo con 9 guadagnati al Philips Stadion, 6 gol all’attivo e 2 subiti. Fuori casa qualche problemino in più con un solo punto in 3 trasferte, ma nonostante tutto la qualificazione agli ottavi è arrivata. L’urna è ostica un’altra volta: il nemico ora è l’Atletico Madrid di Simeone, rinomato per tenacia e bel gioco. All’andata, proprio in territorio olandese, i padroni di casa non sfigurano, limitanto tantissimo il gioco degli spagnoli e sfiorando in diverse occasioni la rete. Al triplice fischio lo 0-0 è giusto con emozioni limitate: tutto sarà deciso al Vicente Calderón. Il ritorno è sicuramente più emozionante: Zoet e Oblak tengono botta agli attacchi degli avversari e riescono a chiudere a porta imbattuta i 90 minuti. Nei supplementari entra in scena anche un po’ di paura e le formazioni preferiscono rischiare molto meno e rimanere più coperte, anche perchè il fiato inizia a mancare. I 120 minuti non sono sufficienti nonostante il grande gioco dimostrato e regalato da entrambi i club. Dal dischetto la spunta l’Altletico Madrid dopo l’errore decisivo di Narsingh che condanna i suoi compagni.
L’eliminazion brucia dopo tutta la fatica e l’ottime prestazioni disputate. Cocu può solo essere orgoglioso dei suoi ragazzi che hanno fatto vivere un sogno ai propri tifosi, numerosissimi a Madrid. La linea verde e la filosofia del club di Eindhoven stanno sbocciando. Manca ancora un po’ di maturità ed esperienza, ma la strada, se verrà seguita con questa costanza ed intensità, può solo essere in discesa. Non sottovalutiamo il Psv che già dal prossimo anno potrà essere un ostico avversario per tutte le grandi d’Europa…
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