Da un paio d’ore la notizia ha i crismi dell’ufficialità, Laurent Blanc non sarà più l’allenatore del Paris St Germain nel corso della prossima stagione agonistica.
L’ex ct della Francia verrà sostituito da Unai Emery, chiamato ad un compito prestigioso ma certamente impegnativo.
Il suo predecessore, infatti, può vantare la vittoria di due campionati di fila in due anni.
Nonostante la grande competitività del PSG, vincere non è mai semplice, nemmeno quando la squadra che si sta allenando è molto superiore rispetto alle rispettive competitor.
Il bilancio dell’esperienza del tecnico di Alès nel periodo di permanenza a Parigi è quindi, a nostro modesto avviso, da considerarsi come positivo.
Qualcuno obietterà che, non avendo vinto nulla a livello europeo, non si può definire come ottimo il suo interregno nel club capitolino, ma va considerato come proprio sotto la gestione Blanc il PSG abbia avuto modo di continuare il percorso di crescita già iniziato negli anni passati.
Peraltro la Champions è competizione complicata, spesso dipendente da fattori come la condizione fisica del momento della squadra e da singoli episodi, in grado di cambiare gli equilibri delle gare.
Eppure questa mancanza lo ha spesso costretto a subire critiche da parte di stampa e tifosi, desiderosi di alzare l’asticella di obiettivi e vittorie. Già la scorsa estate erano in molti nell’ambiente parigino (dopo quattro titoli vinti) a non essere convinti di ripuntare su di lui anche per la stagione appena conclusa.
Ai campionati vinti, vanno sommate le due Supercoppe di Francia, le due Coppe di Lega e le due Coppe di Francia.
Il che sta a significare, facendo un veloce e semplice calcolo, che Blanc ha vinto otto titoli su otto a disposizione in Francia, nel corso del periodo sulla panchina blu-biancorossa.
La scelta dello sceicco Al Thani è ora quella di cercare di dare un’impronta più europea alla squadra, viste le tre Europa League di fila portate in bacheca dall’ormai neotecnico del club.
Un arrivo che porterà sicuramente cambiamenti e novità, ma che potrebbe anche rivelare (anzi, probabilmente lo sarà) un PSG meno vincente di quello di Blanc.
Considerando che il PSG è un club di fondazione assai recente (1970), i successi raggiunti dall’allenatore linguadochese rimarranno sicuramente a lungo nella memoria dei tifosi parigini.
Laurent, nel frattempo, si potrà consolare con i 22 milioni di euro lordi di buonuscita, stanti a rappresentare i due rimanenti anni di contratto, altri sei mesi di ingaggio e alcuni premi che avrebbe potuto raggiungere se avesse avuto la possibilità di guidare ancora il Paris.
Anche per questo, con la sua solita aria pacata e bonaria, il buon Laurent potrà sorridere quando tornerà a pensare agli anni trascorsi a Parigi.