Si rompe definitivamente la maledizione degli ottavi di finale per il PSG. Dopo tre stagioni consecutive di delusioni, il PSG trova i quarti di finale per la seconda volta consecutiva facendo due vittime illustri come Borussia Dortmund e Barcellona. Si conferma quindi la tradizione che vede il 4-1 fuori casa come un ostacolo invalicabile da rimontare nella gara di ritorno: in 79 occasioni nella storia della competizione, nessuno è mai riuscito a farcela. Nemmeno Messi, che ha condotto una grande partita macchiandola, tuttavia, con due occasioni sprecate da copertina.
L’argentino ha segnato uno dei gol più belli di questa stagione detonando un missile sotto la traversa di Keylor Navas dopo una bellissima percussione centrale, ma ha anche sprecato suo malgrado il rigore del 2-1 a fine primo tempo non sfruttando l’ingenuità di Kurzawa su Griezmann. Léo Messi si prende oneri e onori di una partita compromessa già nei primi 90 minuti, ma tutto gli si può imputare tranne una partita anonima e priva di carattere. Ha SI sbagliato il rigore numero 28 su 99 calciati, ma ha anche ripiegato in più occasioni alla ricerca del pallone e coperto il campo in tutta la sua lunghezza (o quasi) dialogando con tutto l’asse centrale. In questo senso, la ghiotta occasione sprecata a inizio secondo tempo può essere perdonata dal fatto che sia l’argentino stesso a permettere l’inizio e lo sviluppo di quella stessa azione. Messi dialoga con Busquets a centrocampo saltando la prima pressione, Messi smista in avanti a cercare la verticalità e, sempre Messi, raccoglie l’imbucata di Jordi Alba trovandosi colpevolmente impreparato al momento del tiro.
Koeman ha provato a dare subito pepe alla partita alzando il baricentro dei blaugrana sfruttando Dest e Jordi Alba da tornanti del 3-4-3 abbassando De Jong tra i centrali di difesa. Il Barcellona è riuscito sistematicamente a costruire dall’olandese, complice la passività di Icardi in fase di pressing, imponendo da subito il ritmo della gara. Di fatti, il pallino è stato in mano ai catalani per la prima mezzora: finché Lenglet non è inciampato sul piede di Icardi in area causando un rigore evitabile che Mbappé si è limitato a trasformare.
Dall’altro lato, Pochettino ha da subito patito il gioco del Barcellona sulle fasce con Florenzi e Kurzawa in difficoltà su Messi e Dembelé. Proprio il francese si è trovato in più occasioni vicino alla porta di Keylor Navas impensierendolo soltanto in un’occasione peccando di scarsa concretezza. Una chiosa (meritata) per il portiere della Costa Rica. Troppo spesso viene relegato a comprimario e poco meritevole delle tre Champions League vinte con il Real Madrid, ma Keylor Navas continua a dimostrare partita dopo partita quanto vale. Il rigore parato a Messi e il riflesso su Sergio Busquets hanno tolto benzina al Barcellona in due momenti chiave. Un gol non vale sempre uno, una parata non vale sempre uno: il loro peso varia istante per istante nei 90 minuti e Navas, quando conta, risponde sempre presente.
Oggi il PSG guarda ai turni di Champions con più ottimismo e consapevolezza, conscio di essere competitivo nonostante le tante assenze che hanno caratterizzato la stagione. I quarti di finale vedranno quasi certamente i ragazzi di Pochettino impegnati contro un avversario di primordine: l’esame di maturità dista solo qualche settimana.