Dopo un decennio di ingentissimi investimenti da parte della proprietà qatariota, il PSG riuscirà finalmente a giocare una finale di Champions League. Dopotutto, quando hai in squadra due fuoriclasse del calibro di Mbappé e Neymar, quello deve essere il tuo obbiettivo. Eppure, in una sfida che ha visto dominare dal primo all’ultimo minuto la squadra parigina, è stata la stella di Ángel Di María a brillare.
Con due assist, un gol e tante, tantissime giocate di qualità, infatti, è stato il Fideo a trascinare il PSG, che con lui in campo ha è riuscito ad esprimere un calcio di altissimo livello, completamente diverso rispetto a quello poco propositivo visto, soprattutto nel primo tempo, nella partita con l’Atalanta. Una partita straordinaria, quella di Di Maria, a coronamento dell’ennesima stagione straordinaria con la maglia della squadra francese, che l’ha letteralmente rivitalizzato dopo una stagione in chiaroscuro con il Manchester United.
Era il 2014. Di María, dopo essere esploso con la maglia del Benfica, era diventato uno dei giocatori più forti del Real Madrid e aveva molto mercato, soprattutto in Inghilterra, dove non erano pochi i club disposti a spendere cifre folli per acquistarlo. Carlo Ancelotti, in quella stagione, lo aveva fatto giocare da mezzala, e lui aveva ripagato con ottime prestazioni e numeri eccezionali, che avevano convinto il Manchester United a spendere 78,5 milioni di euro per acquistarlo, rendendolo il trasferimento più costoso della storia del calcio britannico (superato poi da Pogba). In Inghilterra, però, il Fideo deluse le aspettative e dopo una sola stagione venne venduto al PSG, intenzionato a porre la talentuosissima ala argentina al centro del suo progetto.
Di María si inserì subito perfettamente negli schemi di Blanc, per poi fare lo stesso con Emery e soprattutto Tuchel, che sembra aver riportato le sue prestazioni a livelli stratosferici. Sulla fascia destra, infatti, non c’è mai stato nessuno in grado di impensierirlo, perché nessuno è mai stato capace di garantire tanta qualità con così tanta continuità e personalità. E ora, a 5 anni dal suo arrivo nella capitale francese, Di Maria potrebbe alzare la sua seconda Coppa dei Campioni. La prima, per il PSG, che deve ringraziare proprio l’ex Real Madrid, se il Lipsia si è trasformato in un ostacolo relativamente facile da superare.
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