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Prima ai gironi, poi in finale! Le cinque doppie sfide nei grandi tornei

Domenica sera Brasile e Perù si affronteranno per stabilire chi si laureerà squadra campione del Sud America. Per arrivare all’ultimo confronto tra queste due squadre però non serve scavare troppo nel passato, ma solo pochi giorni. Infatti queste due nazionali si erano già affrontate nel girone di questa edizione, ma non è la prima volta che una situazione del genere accade. Ecco le cinque finali più emozionanti tra due squadre che già si erano affrontate ai gironi

 

1) GERMANIA OVEST-UNGHERIA 1954

Gli anni ’50 hanno regalati vari momenti incredibili nella storia del Mondiale e dopo il Maracanazo del 1950, quattro anni dopo accadde il “Miracolo di Berna“. Squalificata dalla Coppa del Mondo del 1950 per sanzioni belliche la Germania Ovest partecipava per la prima volta nella sua storia alla massima competizione per nazioni, dopo le due edizioni come Germania unificata. Nonostante fosse inserita nel girone con i favoritissimi campioni dell’Ungheria il sorteggio fece sorridere perché Corea del Sud e Turchia non sembravano essere un problema. Lo strano regolamento faceva sì che i tedeschi non avrebbero affrontato gli asiatici e la prima partita contro la Turchia venne vinta per 4-1. Herberger allora decise contro l’Ungheria potevano essere schierate le riserve e il risultato finale fu devastante: 8-3 per i magiari. Una sconfitta storica che però non precluse il cammino teutonico. Gli ungheresi arrivarono in finale spazzando via le potenze sudamericane Brasile e Uruguay, mentre la Germania Ovest fece fuori Jugoslavia e Austria e nell’ultimo atto a Berna accadde l’impossibile. Forte della grande vittoria nel girone l’Ungheria si sentiva già campione e dopo gli iniziali gol di Puskás e Czibor tutto sembrava fatto. Morlock e Rahn però pareggiarono il tutto in soli dieci minuti e ancora Rahn nel finale piazzò all’angolino il sinistro letale per il clamoroso 3-2 regalando così il primo titolo Mondiale ai tedeschi.

2) OLANDA-UNIONE SOVIETICA 1988

La Germania stava per riunificarsi ma nel 1988 la parte occidentale organizzò l’ottava edizione degli Europei. Unione Sovietica e Olanda venne sorteggiate nello stesso girone con Inghilterra e Irlanda e la prima sfida fu proprio tra le due favorite. A Colonia una rete di Rac mise in crisi gli Oranje che vennero così sconfitti rendendo tremendamente in salita l’intero girone, mentre i sovietici iniziavano a essere tranquilli. Van Basten salì in cattedra contro l’Inghilterra e la rete nel finale di Kieft contro l’Irlanda fece sì che gli olandesi passarono il turno da secondi dietro all’Urss. In semifinale i Tulipani dovevano affrontare i padroni di casa, mentre l’Armata Rossa se la sarebbe vista contro l’Italia. Litovchenko e Protasov stesero in due minuti gli Azzurri, mentre fu ancora un grande Van Basten a ribaltare l’iniziale vantaggio di Matthäus. Non più a Colonia, ma bensì a Monaco di Baviera si sarebbe giocata Unione Sovietica contro Olanda e il risultato fu ben diverso. Un colpo di testa di Gullit e una rete capolavoro di Van Basten diedero il 2-0 finale agli uomini di Michels che alzarono al cielo il loro primo titolo internazionale.

3) GERMANIA-REPUBBLICA CECA 1996

C’è chi si riunifica e chi si divide, questo è il diverso destino di Germania e Repubblica Ceca e per la squadra dell’est Europa era il primo grande torneo sotto questo nome, dopo che nel 1976 aveva vinto il titolo continentale sotto il nome di Cecoslovacchia proprio contro la Germania Ovest. Le due squadre vennero inserite nel Girone C con Italia e Russia e nella prima giornata furono proprio le future finaliste ad affrontarsi e due gol da fuori area di Ziege e Möller stesero i cechi dando il successo ai teutonici che si avviavano alla conquista del primo posto. La vittoria sull’Italia però ridiede slancio agli uomini di Uhrin che riuscirono a chiudere al secondo posto. Portogallo e Croazia vennero eliminate ai quarti e in semifinale furono decisivi i rigori, dove caddero Francia e i padroni di casa dell’Inghilterra e il 30 giugno a Wembley era tempo di rivincita. La partita fu emozionante e fu la Repubblica Ceca a passare in vantaggio con un rigore di Berger, ma l’inatteso eroe della sfida fu la riserva Oliver Bierhoff che pareggiò di testa e nei supplementari realizzò il golden goal che diede il primo storico titolo internazionale alla Germania unificata.

4) GRECIA-PORTOGALLO 2004

In un anno dove il Porto si laureava campione d’Europa e l’Once Caldas campione del Sud America il 2004 regalò un’altra pazzesca sorpresa. La Grecia si presentava all’Europeo come squadra materasso e nella giornata dell’apertura del torno contro i padroni di casa del Portogallo doveva essere la vittima sacrificale. L’andamento della partita però fu ben diverso da qualsiasi pronostico iniziale e gli ellenici segnarono all’inizio dei due tempi, prima con Karagounis e poi con il rigore di Basinas rendendo così inutile la rete finale di Cristiano Ronaldo. Contro Spagna e Russia però i lusitani fecero punteggio pieno mentre i ragazzi di Rehhagel totalizzarono solo il punto necessario per arrivare secondi. Charisteas e Dellas segnarono i gol vittoria contro Francia e Repubblica Ceca portando così a sorpresa la Grecia nella finale di Lisbona proprio contro i portoghesi che nel mezzo si erano sbarazzati di Inghilterra e Olanda. Una sconfitta nel girone poteva essere un caso, ma come avrebbe fatto la Grecia a ribattere i portoghesi? Nel pazzo 2004 tutto era possibile e ancora Charisteas sfruttò una pessima uscita di Ricardo per segnare l’1-0 decisivo che regalò alla Grecia il titolo di campione d’Europa.

5) ARGENTINA-CILE 2016

Nella Copa América dell’anno precedente Argentina e Cile si erano affrontate per stabilire chi sarebbe stata la squadra campione del Sud America e con la vittoria della Roja l’Albiceleste aveva fame di rivincita. Il sorteggio le diede una mano e iniziò la Copa 2016 come aveva concluso quella 2015 sfidando i campioni in carica. A Santa Clara Di María e Banega realizzarono i due gol decisivi che stesero i cileni e a nulla valse la rete nel finale di Fuenzalida che servì solo per le statistiche. Panama e Bolivia però non rappresentarono un problema ed entrambe passarono ai quarti di finale dove dominarono le loro sfide. 4-1 l’Argentina sul Venezuela e 7-0 il Cile sul Messico e anche in semifinale confermarono il loro strapotere facendo fuori Stati Uniti, 4-0 per la Selección, e Colombia, 2-0 per i cileni. Al Giants Stadium si era pronti per la rivincita di Santiago e come allora la partita fu molto tattica e con grande tensione. Un altro 0-0 e ancora una volta sarebbero stati i rigori a decidere la sfida. L’errore di Vidal fu reso vano da quelli di Messi e Biglia e il Cile si era confermato per la seconda volta campione del Sud America.

Francesco Domenighini

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