La storia recente della Premier League ha visto tante storie e tanti successi con protagonisti italiani, in prevalenza allenatori, ma anche giocatori che hanno lasciato la loro impronta nel massimo campionato inglese. Gli arrivi di Moise Kean e Patrik Cutrone confermano ulteriormente l’apprezzamento dei club oltremanica per i calciatori nostrani. Oltre ai trionfi però, non sono mancate le grandi delusioni, calciatori arrivati con grandi aspettative e ritornati in patria per cercare il rilancio dopo aver fallito in Premier. Tra i casi più noti, ne abbiamo scelti 5 piuttosto emblematici: Roberto Mancini, Vincenzo Montella, Rolando Bianchi, Alberto Paloschi, Marco Borriello.
Probabilmente non saranno in molti a ricordarsi l’esperienza in terra inglese dell’attuale commissario tecnico della nazionale, ma nel gennaio 2001, dopo aver annunciato il ritiro dal calcio giocato 7 mesi prima, Mancini firmò con il Leicester City un contratto di sei mesi. Dopo un solo mese e quattro partite giocate però, il talento nato a Jesi decise di dire addio alle Foxes e alla carriera da calciatore, stavolta senza ripensamenti.
Oltre a Gianluca Vialli e Roberto Mancini, un altro ex sampdoriano di lusso ha calcato i campi della Premier League, senza incidere particolarmente proprio come Mancini. Vincenzo Montella approda al Fulham nel gennaio 2007 proveniente dal club blucerchiato con la formula del prestito. Il debutto con la maglia dei Cottagers è di quelli da sogno grazie alla doppietta rifilata al Leicester nello spareggio valevole per il terzo turno di Fa Cup. La prestigiosa coppa inglese vede ancora Montella in rete nel turno successivo contro lo Stoke City, permettendogli di terminare la competizione con tre centri complessivi. In campionato chiude invece con 10 presenze e 2 gol (Tottenham e Blackburn Rovers). A fine stagione, Montella decide di non proseguire l’avventura a Craven Cottage tornando alla Sampdoria.
Rolando Bianchi dopo aver trascinato alla salvezza a suon di reti la Reggina di Walter Mazzarri, entra ulteriormente nella storia del club calabrese grazie alla sua cessione al Manchester City nel luglio 2007 per 13 milioni di euro, cifra record per la società del presidente Lillo Foti. Un investimento importante voluto da Sven Goran Eriksson, allenatore dei Citizens e vecchia conoscenza del campionato italiano. L’impatto di Bianchi con la nuova realtà è importante, con il gol al debutto contro il West Ham e quello determinante per il passaggio del turno in coppa di lega contro il Bristol City. Dopo un inizio incoraggiante, Bianchi fatica ad imporsi, subendo dure critiche dalla stampa inglese che lo inserisce nella lista dei peggiori 50 attaccanti visti in Premier League. A gennaio 2008, ritorna in Italia ingaggiato dalla Lazio.
L’ex prodotto del settore giovanile del Milan decide di abbandonare il Chievo Verona per approdare allo Swansea City nel gennaio 2016, spinto dal connazionale Francesco Guidolin appena arrivato sulla panchina della squadra gallese oltre che dall’offerta irrinunciabile per il club clivense (10 milioni di euro) Se per il tecnico veneto rimane qualcosa da salvare, come il dodicesimo posto ottenuto nel primo anno, per Alberto Paloschi l’esperienza inglese è tutta da dimenticare, tanto che dopo soli sei mesi torna in Serie A acquistato dall’Atalanta.
Nel gennaio 2014, i tifosi del West Ham sognano a occhi aperti ricordandosi dell’ultimo attaccante italiano visto ad Upton Park:Paolo Di Canio. Il sogno ha il volto di Marco Borriello proveniente dalla Roma, dopo aver indossato le maglie di Milan, Juventus e Genoa. Un sogno che è però rimasto tale per gli Hammers, visto che Borriello ha messo insieme solo due presenze complessive, facendo ritorno nella capitale nel giugno successivo.
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