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Premier League: tanta intensità ma nessun gol in Manchester United-Chelsea

Una partita che poteva rappresentare un bivio per entrambe le squadre: Manchester United e Chelsea si presentano al Gran Galà del calcio inglese anni 2010 lontanissime dai fasti di poche stagioni fa e in cerca di prime conferme in una stagione che per ora ha regalato più bocconi amari che sorrisi.

L’approccio dello United è quello giusto: la voglia di riscatto dopo la figuraccia del Britannia anima i red devils che hanno l’atteggiamento di chi conosce le proprie potenzialità e non vede l’ora di esprimerle. La chiave della gara sta da e nella propositiva catena di sinistra degli uomini di Van Gaal con Darmian e Martial che risultano imprendibili quando la palla viaggia veloce ma poco incisivi nel puntare l’uomo da fermo. Dall’altra parte invece Willian, Oscar e Hazard attaccano in maniera confusa senza riuscire ad aprire varchi contro una difesa che appare tutt’altro che d’acciaio.

Le occasioni fioccano, i tifosi tremano: tremano anche i pali della porta in avvio quando Mata scarica un bolide dalla distanza e timbra la traversa; poi Martial spara il suo destro rasoterra e colpisce il palo.

Meno bello, meno veloce ma più efficace il Chelsea costringe De Gea al miracolo nel primo tempo con un colpo di testa di Terry su calcio d’angolo; poi nella ripresa il portiere spagnolo deve piazzare i suoi guantoni sul tiro di Pedro e sulla respinta a botta sicura di Azpilicueta.

Il secondo tempo è un susseguirsi di emozioni, un interminabile botta e risposta che termina solamente con il triplice fischio di Atkinson.

Il Manchester United ha la prima grande chance dopo 10’ grazie all’ennesimo guizzo di Martial che dal fondo serve un assist splendido per Herrera che però da metri zero si imbatte sul muro Courtois.

Dall’altra parte in contropiede a campo aperto è Matic a divorarsi il gol dello 0-1 con un mancino sparato alle stelle.

Poi a pochi istanti dallo scadere Rooney si coordina male e non trasforma in gol a porta vuota l’ottimo assist del subentrato Borthwick Jackson, terzino classe ’97 che ha avuto un forte impatto sulla gara.

Van Gaal non vince ma forse salva la panchina: il gioco espresso oggi non è da buttare e con qualche accorgimento la squadra può tornare sui binari giusti. Martial è l’uomo in più di questa squadra, forse più di Mata e Rooney ma in questo momento risulta decisivo solo palla al piede ad alta velocità e troppo poco senza palla e sul breve.

Hiddink invece non è riuscito a dare ancora la sua impronta alla squadra complici anche assenze illustri alla soglia di un calciomercato che porterà sicuramente forze fresche a Stamford Bridge.

simonegamberini

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