Italians do it better: se ne sono accorti anche gli inglesi che, dopo aver acclamato Ranieri e il miracolo Leicester, ed aver tessuto le lodi anche di Guidolin e del suo Swansea, si preparano ad accogliere in Premier League anche Antonio Conte e Walter Mazzarri, i due italianissimi allenatori che, andando ad occupare rispettivamente le panchine di Chelsea e Watford, porteranno a quattro il numero di allenatori ”made in Italy” in Inghilterra.
Ma prima di loro ci sono stati altri italiani che sono entrati per sempre nella storia della Premier League grazie alle loro imprese, vincendo coppe e campionati e dando lustro e prestigio alla tradizione di allenatori del Belpaese.
Il primo italiano a sedersi su una panchina di Premier League è stato Gianluca Vialli, succedendo a Gullit sulla panchina del Chelsea nel febbraio del 1998. La prima metà di stagione fu un successo: Vialli arricchì la bacheca dei Blues con una Coppa di Lega, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa UEFA, oltre a portare la sua squadra per la prima volta in Champions League. L’avvio però fu soltanto illusorio, perché nei due anni successivi il tecnico italiano riuscì a conquistare soltanto una Charity Shield, costringendo all’esonero la dirigenza londinese.
Nel 2009 il Manchester City affidò a Roberto Mancini, trionfatore in Serie A con l’Inter nella stagione 2007/08, il compito di portare in alto il nome della squadra dopo il cambio in dirigenza. La prima stagione è soltanto di prova e si conclude con un quinto posto; nella seconda stagione però, grazie a innesti come Balotelli e Yaya Touré, Mancini riesce a portare a casa la prestigiosa FA Cup, il primo trofeo dopo ben 35 anni. La terza stagione è quella che incorona l’italiano: dopo un lungo scontro per la vetta contro gli odiati cugini dello United, i Citizens riescono a conquistare il titolo all’ultima giornata dopo 44 anni, grazie ad una rete di Aguero al 94′. In Europa però Mancini e il suo City non riescono mai ad imporsi e anche nella stagione successiva la squadra comincia ad avere un crollo e Mancini viene sostituito da Brian Kidd, l’allenatore in seconda.
Un altro italiano ad aver fatto la storia della Premier League è sicuramente Roberto Di Matteo, ingaggiato dal Chelsea nel 2011 come vice di Villas Boas, dopo qualche breve esperienza nelle serie minori. Il portoghese però viene esonerato e i Blues vengono affidati al suo vice che inaspettatamente, nonostante il sesto posto in campionato, riesce a portare il Chelsea sul tetto d’Europa vincendo ai rigori la finale di Champions League all’Allianz Arena contro il Bayern Monaco. Quello di Di Matteo è un autentico trionfo, la svolta sperata ma nemmeno lontanamente prevista da Abramovic che decide di confermare il tecnico anche nella stagione successiva. Di Matteo però non riesce a dare continuità al suo progetto e verrà sostituito da Rafa Benitez
L’ultimo allenatore in ordine cronologico a portare alla ribalta il suo nome in Premier League è Claudio Ranieri, l’uomo che ha reso possibile il miracolo Leicester, la modesta squadra che è salita quest’anno sul tetto d’Inghilterra. Dopo l’esperienza fallimentare al Chelsea, il ”Tinkerman“è riuscito a prendersi la sua rivincita, coronando una bellissima favola a portando in alto una squadra che soltanto la stagione precedente lottava per non retrocedere.
Nella prossima stagione i quattro italiani proveranno a dare un seguito a questa fiorente dinastia, marchiando altri trionfi con il nostro tricolore e confermare ancora che gli italians (coaches) do it better.
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