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Premier League, come funziona il nuovo FPF che fa felici i piccoli club

Svolta in Premier League, è stato approvato il nuovo Fair Play Finanziario: ecco cos’è e come funziona esattamente

Ci sono grosse novità nel massimo campionato inglese: i club della Premier League hanno approvato all’unanimità l’introduzione di nuove regole sul Fair Play Finanziario interno. Stando a quanto riferito da The Athletic, le normative sulla redditività e sostenibilità (PSR), che hanno limitato le spese delle società nell’ultimo decennio, verranno abolite dall’inizio della stagione 2025/26. Queste saranno sostituite da norme sul controllo dei costi simili a quelle già adottate dalla UEFA. Ma vediamo come funziona esattamente il nuovo sistema e perché queste novità vanno a vantaggio dei club che non giocano in Europa.

Nuovo FPF interno in Premier: tutto ciò che c’è da sapere a riguardo

Il nuovo sistema, che deve ancora essere formalmente ratificato durante l’assemblea generale annuale della Premier League, che si svolgerà nel corso del mese corrente, sarà molto differente da quello precedente: secondo il regime proposto, i club potranno destinare solo una determinata percentuale del loro reddito annuale agli stipendi della prima squadra e del personale tecnico, oltre agli ammortamenti relativi alle spese di trasferimento e alle commissioni degli agenti. La prima proposta presa in analisi durante gli incontri, che ha ottenuto un sostegno unanime, riguardava la continuazione delle discussioni sui dettagli specifici delle regole sui costi della rosa in Premier League, con l’obiettivo di includere il nuovo regime nel regolamento entro quest’estate. La seconda proposta, che ha ricevuto il supporto di una larga maggioranza, prevedeva l’introduzione graduale della nuova normativa.

Fair Play Finanziario in Premier League
Fair Play Finanziario in Premier League | Instagram @mancity – Footbola

In Inghilterra, quindi, sarà presente un sistema a due livelli: i club che partecipano alle competizioni europee potranno spendere solo il 70% del loro reddito, mentre quelli che non partecipano in Europa potranno destinare fino all’85% dei loro introiti. Si tratta, quindi, di un’ottima notizia per i piccoli club, i quali, in questo modo, avranno maggiori possibilità di investimento per avvicinarsi alle prime della classe.

Contrariamente a quanto detto nel corso dei mesi, i club che infrangeranno le norme della Premier League saranno comunque soggetti a sanzioni. Le attuali direttive sul Fair Play Finanziario inglese, che permettono ai club un disavanzo massimo di 105 milioni di sterline in un periodo di tre anni, hanno portato l’Everton a essere penalizzato due volte nella passata stagione. E anche il Nottingham Forest era stato sanzionato per gli stessi motivi.

Nonostante ciò, alcuni club stanno ancora considerando la possibilità di introdurre sanzioni finanziarie, come una tassa di lusso, al posto delle deduzioni di punti per le infrazioni minori alla regola sui costi della rosa. Alcuni club, infatti, hanno proposto una vera e propria “luxury tax” sul modello americano, mentre altri hanno suggerito una “zona cuscinetto” per le violazioni meno gravi che non meritano penalità severe.

Si tratta, quindi, di una misura che offre maggiore flessibilità e spazio di manovra ai club, soprattutto a quelli che negli ultimi anni hanno dovuto vendere giocatori prima della chiusura del bilancio per evitare di incappare in sanzioni. Un esempio della scorsa stagione sono Aston Villa e Newcastle, che hanno dovuto cedere calciatori per bilanciare i conti. Dalla prossima stagione, questa situazione non si verificherà più.

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