La lotta al vertice della Premier League non poteva essere più avvincente: dopo quattordici giornate sono ben quattro le squadre candidate alla vittoria del titolo, tutte condensate in appena quattro punti. Chelsea, Arsenal, Manchester City e Liverpool sembrano essere ad oggi a tutti gli effetti le favorite per la corsa al trono d’Inghilterra, ma i capovolgimenti di fronte non mancano di certo in una Premier League che promette spettacolo ed emozioni.
La regina indiscussa in questa prima parte di campionato sembra essere proprio la squadra di Conte, il condottiero venuto dall’Italia per far risalire i Blues al vertice dopo un anno davvero da dimenticare. Con 34 punti è il Chelsea a guardare tutti dall’alto, grazie ad un organico rivitalizzato e ad una grinta ritrovata grazie al tecnico che, grazie al grande carattere e a strategie innovative per un campionato fisico come la Premier, è riuscito a far splendere i Blues. Le ottime prestazioni della squadra passano soprattutto dai piedi di Diego Costa, capocannoniere del campionato con 11 reti, e di Eden Hazard, il vero tesoro di questo Chelsea capace di unire una grande tecnica alla capacità di andare a segno, un mix che lo ha portato a diventare uno degli elementi essenziali per la conquista dell’ultimo campionato ad appena 24 anni. Anche le riserve però fanno la differenza e Conte sembra saperlo bene, come dimostra il grande exploit di Fabregas nella partita contro il City che ha cancellato con un colpo di spugna un periodo buio culminato con la pessima gara nel derby contro l’Arsenal.
Dopo vent’anni di onorato servizio Wenger si appresta a dire addio al suo amato Arsenal, non prima di aver lottato con le unghie e con i denti per riappropriarsi di quel campionato che nella Londra dei Gunners manca da davvero troppo tempo. Sfavorita dai pronostici, che davano per candidate al vertice le più ricce e blasonate squadre di Manchester, l’Arsenal ha saputo finalmente sfruttare al meglio il mercato portando alla corte del tecnico francese ottimi giocatori come Xhaka e Mustafi, inseriti fin da subito fra i titolari. Accanto ai nuovi innesti però ci sono anche i grandi nomi già presenti che hanno contribuito in maniera massiccia alla conquista del secondo posto, a -3 dalla vetta. Uno su tutti è Sanchez, il Niño Maravilla esploso a Udine e passato per il Barcellona prima di regalare all’Arsenal prestazioni di assoluto prestigio come quella di ieri contro il West Ham: tre reti e un assist che lo elevano allo status di miglior trascinatore della squadra, assieme a giocatori come Ozil, assistman in forma non proprio brillante ma spesso decisivo, e Walcott che sta attraversando una vera e propria rinascita.
Nel tandem del terzo posto a quota 30 punti si colloca a sorpresa il Manchester City dell’innovatore Guardiola, una macchina apparentemente perfetta ma che, dopo un inizio di campionato davvero scoppiettante, ha mostrato notevoli limiti soprattutto in difesa. Nonostante il fenomenale tridente composto da Silva, De Bruyne e Aguero, tre giocatori fondamentali che assieme hanno messo a segno 12 reti e 9 assist, i Citizens non sono riusciti a mantenere la striscia positiva maturata nelle prime sei giornate mostrandosi deboli dinanzi a squadra che, come il Tottenham ed il recente Chelsea, hanno bloccato sul nascere il loro gioco fatto di tiki taka ossessivo e tanta tattica. La difesa è il reparto che più di tutti soffre gli avversari, subendo almeno una rete a partita e costringendo gli attaccanti al lavoro extra per recuperare lo svantaggio, come successo già in molte partite nel corso di queste prime quattordici giornate.
Chiude la lista delle favorite al titolo lo scoppiettante Liverpool, terzo in classifica proprio come il City. La banda di Klopp è una medaglia a due facce, capace di regalare prestazioni sublimi condite da svariati gol assieme a sconfitte clamorose e del tutto inaspettate. Proprio come su delle montagne russe, i Reds dondolano pericolosamente, passando dalla testa della classifica alle altre posizioni nel giro di appena una giornata. La sconfitta odierna contro il Bournemouth, autore di una clamorosa rimonta da 0-2 a 4-3, è l’esempio lampante di un Liverpool pieno di qualità ma ancora troppo immaturo per gestire alcune situazioni, come ad esempio l’assenza di Lallana e Coutinho, i due centrocampisti infortunati che nelle giornate passate sono strati fra gli elementi essenziali per la conquista dei tre punti. Anche la difesa sembra non essere ancora pronta: la coppia di centrali Lovren e Levia non sembra capace di contenere al meglio gli assalti avversari, incassando la media di 1.3 reti a partita.
Un quadro generale ed ancora incompleto, ma certamente utile per capire il grande valore di queste squadre: la lotta è ancora lunga e non mancheranno sorprese soprattutto per la zona Champions League, ma questa Premier League sembra davvero destinata ad essere una delle più imprevedibili e accese degli ultimi anni.
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