Le gare di ritorno della prima fase dei preliminari di Champions League hanno emesso i loro verdetti: termina il sogno della piccola Europa, fermata ai tempi supplementari; niente impresa anche per La Fiorita che, dopo l’1-0 subito al fotofinish nella gara d’andata, si scontra contro un inutile 0-0 casalingo
Nessuna sorpresa nella gare giocate questo pomeriggio alle ore 18: il Tallinn, dopo il KO subito in trasferta la scorsa settimana, viene sconfitto ancora per 1-0 dai maltesi dell’Hibernians che si qualificano al turno successivo grazie alla rete allo scadere di Jorginho nonostante una partita quasi totalmente dominata dagli estoni. Trionfa senza troppe sorprese anche il Vikingur che travolge con un sonoro 4-1 i kosovari del Tepca 89 che non hanno assolutamente avuto scampo contro dei faroesi sempre in pieno controllo della partita.
Si infrange invece dopo i tempi supplementari il magnifico sogno Champions dell’Europa, la piccola realtà di Gibilterra che all’andata fuori casa era riuscita ad avere la meglio sui The New Saints per 2-1. Al ritorno però è venuta fuori tutta la forza dei gallesi che, aiutati anche dall’autorete di Moya alla mezz’ora di gioco, sono riusciti a trascinare il match oltre il novantesimo minuto vincendo per 1-3 soltanto al 104′ grazie alla rete di Quigley.
Ottima prova anche da parte dell’Alashkert che riesce a non sciupare l’importante vantaggio casalingo per 1-0 per non farsi beffare dal Santa Coloma: la squadra di Andorra riesce a mettere in difficoltà gli armeni più di una volta, dando vita ad una partita equilibrata in tutto e per tutto che termina con un 1-1 da brividi per gli ospiti, che riescono a superare il turno davvero per poco.
Non riesce l’impresa a La Fiorita, la squadra sammarinese che la settimana scorsa fu beffata nel finale di partita dal Linfield dopo una gara bella ed intensa, condita da un calcio di rigore neutralizzato da Vivan. La squadra di San Marino prova a tenere in mano le redini del gioco, complice il vantaggio di giocare tra le calorose mura amiche ma prendere d’assalto la porta avversaria, soprattutto nella ripresa, serve a poco perché il risultato è un inutile pareggio senza reti che condanna all’eliminazione la squadra guidata da Berardi.