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Portogallo Under 21, imitare i grandi per il bis europeo!

Imitare i grandi, un anno dopo, è possibile. Il Portogallo Under 21 si presenta in Polonia con il dente avvelenato. Nella loro storia infatti i Lusitani hanno ottenuto solo due amari secondi posti, fallendo entrambe le finali conquistate (nel ’94 con l’Italia e nell’ultima edizione del 2015 contro la Svezia). Un trend negativo da invertire sull’esempio di Cristiano Ronaldo & co. che lo scorso anno sono stati capaci di piegare la Francia davanti ai suoi tifosi e conquistare un trofeo storico per la nazionale portoghese.

2 anni dopo la seleção das Quinas ci riproverà. Il calcio di rigore fallito da William Carvalho (poi eletto comunque Golden Player della competizione) ha regalato alla Svezia il suo primo Campionato Europeo, lasciando ai lusitani tanta delusione. Da quella nazionale, capace di infliggere 5 reti alla Germania in semifinale, sono emersi talenti ora affermati a livello internazionale come João Mario (Inter), Bernardo Silva (Manchester City) e Raphael Guerreiro (Borussia Dortmund). Forse il livello dello scorso Campionato Europeo U21 era più basso, forse Rui Jorge aveva trovato l’alchimia giusta tra i suoi giocatori, tant’è che i bookmakers quotano il Portogallo a 6.50, dopo le favoritissime Germania e Spagna, ma anche dietro all’Italia.

Sottovalutare i lusitani è sbagliato, Francia e Croazia lo hanno sperimentato sulla propria pelle lo scorso anno. Il Portogallo U21 è vicecampione d’Europa uscente e vuole appropriarsi di un trofeo sfumato soltanto ai calci di rigori contro una Svezia inferiore a livello tecnico. Rui Jorge sa di avere a disposizione una tra le migliori rose del torneo e sa anche come gestire le giovani promesse, essendo selezionatore del Portogallo Under 21 dal 2010.

Il girone che i lusitani affronteranno è forse il più complicato: Serbia, Macedonia e Spagna. Delle 12 squadre partecipanti al torneo e divise in 3 gironi da 4, passeranno alle semifinali solo le 3 vincenti del girone e la migliore seconda. Ora è più comprensibile quanto sarà difficile per i portoghesi imporsi nel girone della Spagna. Tutta questa pressione sugli iberici però potrebbe giocare un cattivo scherzo alla roja che nella seconda giornata del Girone B affronterà il Portogallo in quello che si preannuncia lo scontro diretto per il primo posto.

CAMPIONCINI

Campionato d’Europa Under-21 UEFA 2017:

Varela, 2 Cancelo, 3 , 4 Figueiredo, 5 Semedo, 6 Neves, 7 Podence, 8 Geraldes, 9 Paciência, 10 Fernandes, 11 Medeiros, 12 Silva, 13 Rodrigues, 14 Rebocho, 15 Fernando, 16 Sanches, 17 Ramos, 18 Guedes, 19 Jota, 20 Bruma, 21 Horta, 22 Pereira, 23 Carvalho, CT: Rui Jorge

Questi i 23 portati in Polonia dal CT Rui Jorge. Solitamente quando si cercano i campioncini in una lista numerata, l’occhio cade immediatamente su quei numeri iconici che sono la storia del calcio, il 7, il 9, il 10, l’11 i principali. Forse per scaramanzia o perché legati ad altre cifre, i giocatori più promettenti del Portogallo hanno scelto di non indossare quei numeri (per quanto alla fine conti il numero dietro la maglia). Ma comunque la 10 avrebbero potuto litigarsela Renato Sanches o Gonçalo Guedes, la 9 sarebbe dovuta essere di Diogo Jota, la 11 di diritto l’avrebbe dovuta indossare Bruma. Presentiamo i principali “campioncini” lusitani:

Renato Sanches non credo abbia bisogno di presentazioni. Nello scorso Luglio si è laureato Campione d’Europa con la Nazionale Maggiore, ha vinto l’European Golden Boy e si è trasferito al Bayern Monaco; un mese più che positivo per uno che ha solo 18 anni?

Gonçalo Guedes è l’altra grande promessa portoghese. Classe ’96, non ha ancora sviluppato un ruolo ben definito. Con la sua tecnica può fare l’ala, la prima punta, il trequartista. Il Psg lo ha prelevato dal Benfica per 30 milioni di euro e ora tutti aspettiamo di vederlo all’opera in questa competizione in cui può incantare.

Questo uno dei suoi gol più belli con la maglia del Benfica:

Diogo Jota è invece la scommessa del Cholo Simeone. Acquistato in estate dall’Atletico Madrid, è stato girato immediatamente in prestito al Porto in cui ha mostrato buoni colpi. L’Europeo Under 21 sarà per lui l’occasione per convincere Simeone a confermarlo nell’Atletì.

Bruma, ala del Galatasaray partito per la Turchia forse troppo presto. Esploso giovanissimo nello Sporting Lisbona, la squadra di Istanbul ha fiutato l’affare acquistandolo per una decina di milioni di euro. Ora, dopo la bellissima stagione con il club e, si presume, un buon Europeo, per lui si apriranno diverse strade europee.

Ruben Neves è la certezza di questo Portogallo. È solo un classe ’97 ma il centrocampista del Porto ha già disputato il precedente europeo Under 21 e con la squadra più importante in patria ha già collezionato 75 presenze. Un calciatore nato esperto, che sarà metronomo e cervello, insieme a Renato Sanches, del centrocampo portoghese.

Bruno Fernandes lo conosciamo bene. Il calciatore, in forza alla Sampdoria ha scelto la numero 10, come nella squadra ligure. Dopo la buona stagione a Genova, in cui ha mostrato grandi giocate e bellissimi gol, sarà il capitano di questa Under 21. È uno dei più grandi e ha tante presenze in A, questo può essere il suo Europeo.

Fa discutere la scelta della FPF, federazione calcistica portoghese, di non coinvolgere in questo Europeo Under 21 la stella del Porto André Silva. L’attaccante, vicinissimo al Milan, sarà convocato per la Confederation che si svolgerà in contemporanea all’Europeo. Il numero 9 avrebbe garantito il salto di qualità a un Portogallo già competitivo senza di lui. La decisione però è già stata presa e per certi versi appare incomprensibile.

Francesco Castorani

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