Una vittoria scorbutica e matura, in una partita delicata, ma dal risultato dolcissimo. Il Porto è campione di Portogallo per la 29esima volta, il secondo della gestione Conceição che, a sua volta, festeggia per la quinta volta con i Dragões contando la sua militanza da calciatore. Lo scontro con lo Sporting Lisbona nello stadio di casa non ha affatto avuto i contorni di una passerella con i ragazzi di Ruben Amorim in cerca della matematica per l’Europa League e mai arresi al verdetto del campo.
Il 2-0 finale ha tutto al suo interno: la caparbietà della capolista, la capacità di soffrire e la freddezza dei suoi uomini migliori. Il pianto di Alex Telles al momento della sostituzione smorza un po’ la gioia: il terzino ex Inter, dopo il suo miglior campionato disputato (10 gol e 7 assist) lascerà probabilmente il Portogallo. Lo fa con il prezioso assist da calcio d’angolo per la testa di capitan Danilo Pereira che stacca da terra incrociando alle spalle di Luis Maximiano.
Una rete arrivata nel momento del bisogno dopo un inizio di ripresa stanco e in cui il calcio giocato ha lasciato spazio a tackle non sempre ortodossi. La traversa di Otàvio dalla lunghissima distanza ha acceso la partita, Danilo Pereira ha messo la dinamite facendo iniziare la festa. Eppure nel primo tempo lo Sporting aveva impesierito la capolista andando in rete dopo 20 secondi scarsi con una superbo affondo di Jovane Cabral concluso da Sporar, ma in offside. Lo stesso sloveno ha trovato 5 minuti dopo la via della porta di Marchesin vedendo comparire dal nulla la gamba di Mbemba, bravissimo a contrastarlo con il giusto tempismo.
La squadra della capitale ha sfruttato Cabral in tutta la sua pericolosità, ma il colpo di testa solitario sul secondo palo e la punizione deviata dalla barriera del Porto hanno impedito al capoverdiano di rendersi protagonista nel tabellino. Conceição ha risposto colpo su colpo nel primo tempo mostrando la stessa freschezza dello Sporting, ma un pur ottimo Luis Diaz ha sprecato entrambe le occasioni avute. In primis, deviando di mano lo splendido assist di Otavio in lob; poi, concludendo bene in area senza fare i conti con Sébastian Coates che, in scivolata, ha salvato sulla riga.
La felicità esplode solo al minuto 91 quando Moussa Marega si inserisce alle spalle dei 3 centrali dello Sporting per il pallonetto della sicurezza. Un 2-0 che significa festa anche per il sempre composto Conceição.
Le lacrime di Telles, infine. Il laterale mancino ha lasciato il campo visibilmente provato al momento del cambio, consolato in panchina dal giovane Romàrio Barò. Il suo addio sembra imminente e, dopo la formativa esperienza al Galatasaray e il difficile anno all’Inter, la riconoscenza per il Porto è massima. Il Porto lo ha accolto quando la sua strada sembrava offuscata e fumosa e, ora, lo vede andare via come una realtà consolidata. Telles è oggi un terzino che sa occuparsi di entrambe le fasi, pienamente maturato a 28 anni e pronto a un grande salto di qualità. Le voci di mercato sono poco chiare al momento, ma si rimbalza dal PSG alla Juventus: per entrambe potrebbe rappresentare un valore aggiunto, in grado di incidere da subito sull’economia della rosa.
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