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La rimonta slovacca guasta la festa di casa: decide Safranko!

E’ una sorprendente Slovacchia quella che si prende momentaneamente la testa del Girone A di quest’Euro U21. All’Arena Lublin, i padroni di casa polacchi si trovano a cedere sotto i colpi del’armata di Hapal. Una grande rimonta è quella che confeziona un 1-2 che certamente non soddisfa i padroni di casa, che dovranno fare i conti con due problematiche non da poco: il problema portiere (Wrabel oggi disastroso) e l’infortunio della stella Kaputska. E il duello sampdoriano tra Linetty e Skriniar viene portato a casa, dunque, dal secondo.

Primo tempo – A dispetto di ogni infausta profezia circa una partita brutta e povera di emozioni o di talento, si comincia a ritmi altissimi. La cornice di pubblico è mozzafiato, quasi non sembra che si tratti “solo” di una competizione giovanile. Nemmeno 2′ e la Polonia passa in vantaggio: gran avanzata palla al piede di Kedziora sulla corsia di competenza sua, la destra, e ottimo cross in mezzo dove Lipski anticipa Ninaj e Valjent battendo inesorabilmente a rete. Doccia freddissima per gli slovacchi, dunque, con una rete pesantissima da parte del numero 10 polacco: è svincolato, sicuri che nessuno voglia puntarci? Che poi la partita continua e l’altro 10, quello slovacco, prova a rispondere immediatamente: il problema è che però la conclusione dalla lunga distanza di Rusnak viene neutralizzata in tuffo da Wrabel. Nel complesso, raggiunto il vantaggio, la Polonia si abbassa e commette tanti errori nella gestione del pallone. Eppure, quando Marcin Dorna convince finalmente i suoi a trovare un’altra rete, ecco che da un appoggio di Chrien scaturisce il perfetto diagonale con cui Martin Valjent pareggia i conti (19′). Bella soddisfazione per il giocatore della Ternana (alla quarta marcatura in nazionale) e 1-1 all’Arena Lublin. Alla fine è ancora Slovacchia, perchè la Polonia subisce passivamente e Mihalik comprende di poter affondare. Prima una sua conclusione viene deviata da Wrabel sui piedi di Zrelak (incredibile l’errore del numero 15), poi tenta la fortuna con un’azione personale la cui conclusione è terminata di poco a lato. Anche Rusnak, in precedenza, aveva provato a cercare la gioia personale.

Secondo tempo – La nazionale di casa non riesce a creare alcun pericolo, assomigliando sempre più alla sua stella Bartosz Kaputska. Quando in campo, l’esterno del Leicester ha creato poco e sbagliato davvero tanto. Quando al 59′ deve uscire a causa di problemi muscolari (dentro Moneta), la luce si spegne definitivamente ed è buio pesto. Solo Frankowski ha ancora le forze per concedersi un contropiede sorprendendo Skriniar in velocità, ma quando Chovan lo ipnotizza si capisce come non sia la serata giusta per gli organizzatori del torneo. La Slovacchia, dal canto suo, appare più disordinata ma si arrocca dal 4-1-4-1 ad un 4-2-3-1 stabile e compatto. I varchi si chiudono, lo stallo di una partita di scacchi è la metafora migliore per descrivere questo lasso di tempo. Il portiere polacco Wrabel mostra ancora una volta i suoi limiti nelle uscire, quando su un calcio di punizione abbastanza innocuo di Rusnak la palla danza nell’area senza che nessuno slovacco riesca a deviarla in porta. La pazzia raggiunge il suo apice quando al 72′ viene ammonito Skriniar per un fallo su Lipski ma l’intervento lo commette Lobotka. Un minuto dopo, Hapal azzeccherà la mossa: fuori Zrelak, dentro Safranko. Cambio d’ariete, sarà la mossa decisiva. Perché prima (77′) Linetty non trova di pochissimo la porta sciupando una palla-gol clamorosa, poi (78′) la Slovacchia trova la rete dell’1-2. Tutto parte da un lancio di Valjent col contagiri, poi Bero orchestra un contropiede finalizzato da Safranko con la gentile concessione di una difesa polacca inguardabile. Lo stesso Safranko verrà ammonito per un fallo, poi ecco l’uomo più atteso dei padroni di casa: è Mariusz Stępiński, punta del Nantes e gioiellino della selezione di Dorna. Peccato però che si faccia vedere solo dopo 81 minuti, e che il suo colpo di testa sia neutralizzato da un vero e proprio miracolo del portiere avversario Chovan. Il gesto tecnico avrebbe meritato il gol, ma ai punti non sarebbe stato troppo giusto. Esce poi il sopracitato numero 9 per Piatek, lo stesso da Lipski rilevato da Niezgoda. Cambiano gli uomini, non il copione. Al triplice fischio di Serdar Gozubuyuk, c’è solo spazio per i festeggiamenti ospiti.

Il tabellino:

Polonia (4-2-3-1): Wrabel; Kedziora, Bednarek, Jach, Jaroszynski; Dawidowicz, Linetty; Frankowski, Lipski (dall’84’ Niezgoda), Kaputska (dal 60′ Moneta); Stępiński (dall’85’ Piatek). All. Dorna

Slovacchia (4-1-4-1): Chovan; Valjent, Ninaj, Škriniar, Mazan; Lobotka; Rusnak, Chrien, Bero (dal 90′ Benes), Mihalik (dall’83’ Haraslin); Zrelak (dal 73′ Safranko). All. Hapal.

Reti: 2′ Lipski (P), 19′ Valjent (S), 78′ Safranko (78′). Ammoniti: Skriniar, Safranko (S). Arbitro: Gozubuyuk

Matteo Albanese

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