A marzo scadrà la squalifica per il francese. Lui giura amore ai bianconeri e sogna di poter tornare a giocare agli ordini di Thiago Motta, ma la società sembra tutt’altro che disposta. Le prospettive future
Paul Pogba dopo essere stato sospeso per doping, con una squalifica inizialmente prevista di quattro anni, poi ridotta a 18 mesi dal Tribunale Arbitrale dello Sport, avrà la possibilità di tornare in campo a marzo 2025. Si sprecano le speculazioni sul suo futuro, tra le dichiarazioni d’amore alla Juve e il sogno di vestire di nuovo il bianconero, e una società che sembra intenzionata a dargli il benservito.
Il futuro incerto di Pogba
Le dichiarazioni dei dirigenti bianconeri, come Cristiano Giuntoli e Maurizio Scanavino, non lasciano presagire un futuro in bianconero per Pogba. Le loro parole, che si riferiscono a Pogba al passato, indicano che il club stia pianificando un addio. “Pogba? È stato un grande giocatore”, hanno affermato, una frase che suona come un distacco piuttosto che un segnale di speranza per un eventuale reinserimento nella squadra.
Il club torinese, infatti, sembra orientato a chiudere definitivamente il capitolo Pogba, anche per motivi finanziari. Il francese è tornato alla Juventus nell’estate del 2022, firmando un contratto fino al 2026 con un ingaggio importante: 8 milioni di euro netti più 2 milioni di bonus. Tuttavia, questa cifra è diventata insostenibile nel nuovo corso della Juve, che punta a ridurre i costi per concentrarsi su giovani talenti e giocatori con stipendi più moderati. Gli acquisti estivi più costosi, come Koopmeiners e Douglas Luiz, percepiscono stipendi che non superano i 5 milioni di euro netti, ben al di sotto dei livelli di Pogba.
Oltre all’aspetto economico, pesano anche i problemi fisici che hanno caratterizzato il centrocampista francese negli ultimi anni. A causa di vari infortuni, Pogba ha giocato appena 12 partite tra le stagioni 2022-23 e 2023-24, accumulando solo 213 minuti in campo. L’ultima sua apparizione risale al 3 settembre, una settimana prima della sospensione per doping. La Juventus, dunque, sembra decisa a voltare pagina, cercando un accordo con l’entourage di Pogba per una separazione consensuale. Tuttavia, se non si dovesse trovare un’intesa, la Juventus potrebbe optare per la risoluzione unilaterale del contratto, sfruttando il lungo periodo di inattività del giocatore come giustificazione.
Se il divorzio dovesse concretizzarsi, Pogba potrebbe cercare una nuova avventura altrove, con la Major League Soccer (MLS) degli Stati Uniti che sembra essere la destinazione più probabile. Il calcio americano, infatti, potrebbe offrirgli non solo la possibilità di rilanciarsi sul campo, ma anche uno stile di vita più rilassato, lontano dalle pressioni dei grandi campionati europei.
L’intervista: Pogba si racconta
In un’intervista recente alla Gazzetta dello Sport, Paul Pogba ha fatto chiarezza sulla sua situazione attuale, esprimendo la sua volontà di tornare a giocare e il desiderio di dimostrare nuovamente il suo valore. “Sarà un nuovo Pogba: più affamato, più saggio e più forte. Mi sono allenato da solo con i preparatori in questo anno e sono pronto a tornare alla normalità nel 2025. Ho soltanto un desiderio, giocare a calcio.”
Il sostegno dei compagni
La sua lontananza dal campo non ha intaccato la sua motivazione, e il francese è determinato a tornare più forte di prima. Tuttavia, ha anche ammesso che il sostegno ricevuto dalla Juventus è stato limitato a causa di questioni legali. “L’amore dei tifosi non è mai mancato. Con i tesserati della Juve non potevo avere contatti per questioni legali. Tanti compagni del passato e attuali mi hanno sempre sostenuto. Cuadrado mi chiamava ogni due giorni e mi faceva sempre ridere. Dybala mi ha mandato molti messaggi. E poi Vlahovic, McKennie, Weah, Kean… Non me ne aspettavo così tanti”.
Pogba: “Non ho ancora avuto modo di parlare con Thiago Motta”
Quando gli è stato chiesto del suo futuro alla Juventus e del possibile rapporto con il nuovo allenatore Thiago Motta, Pogba ha risposto con cautela: “Non ho avuto modo di vederlo e parlarci, ma arriverà questo momento. Io penso di tornare pronto per allenarmi e giocare con la Juve. Io adesso sono un giocatore nella Juve. Nella mia testa c’è soltanto questo oggi.” Il centro centrocampista si è detto consapevole che non saranno le sue parole a determinare il suo futuro, ma ciò che dimostrerà sul campo. “Non devo parlare io, parlerà il campo e poi Thiago Motta giudicherà con i suoi occhi, in base a quello che vedrà. Le chiacchiere sono belle, ma io voglio giocare e nella Juve e nella Francia voglio essere il migliore”.
“Sono disposto a riunciare a dei soldi pur di giocare ancora nella Juve”
Nonostante le difficoltà, Pogba si è detto pronto a fare sacrifici, soprattutto economici, pur di tornare a giocare nella Juventus. “Io sono disposto a rinunciare anche a dei soldi pur di giocare ancora nella Juve. Voglio tornare.”Un altro tema toccato durante l’intervista è stato il suo rapporto con la maglia numero 10, che oggi appartiene al giovane Kenan Yildiz. Pogba ha mostrato grande rispetto per il talento emergente della Juve: “Non è il mio numero, è della Juve! Quando nel 2016 sono tornato a Manchester, non mi sono portato dietro il 10. Ho detto a Kenan che ha talento, gli voglio bene e merita quella maglia.”È stato un anno molto difficile, la cosa che mi ha fatto più male è stato passare tutti i giorni davanti allo stadio e alla Continassa per accompagnare i miei figli a scuola senza poter entrare ad allenarmi o giocare con la Juventus. Mi sono sentito come un leone in gabbia.”
L’errore che ha portato alla squalifica per doping è stato un tema centrale dell’intervista, con Pogba che ha ammesso la sua responsabilità, pur spiegando che l’integratore incriminato gli era stato dato da un professionista esterno alla squadra. “La cosa sbagliata è stata quella di non riguardare quello che mi ha dato un professionista. Ripeto: un professionista.” Infine, Pogba ha parlato del suo futuro, sperando in un ritorno al calcio giocato e in una nuova chance per dimostrare il suo valore. Tuttavia, ha anche lasciato intendere che molto dipenderà dai piani della Juventus e da quanto sarà in grado di mettersi in gioco.