La vittoria in extremis del Portogallo sull’Ungheria ha tolto a Francia e Germania la possibilità di uscire dall’Allianz Arena con un pareggio che facesse contenti (o meno tristi) tutti. Con questi presupposti, il big match della prima giornata ha assunto contorni ancora più interessanti mettendo sul piatto non solo il ‘dare un segnale alle concorrenti’, ma anche il primato nel girone più combattuto. Nel giorno del ritorno di Karim Benzema in una competizione ufficiale e nonostante un Kylian Mbappé a tratti incontenibile, si prende la scena Paul Pogba con una prestazione solida, fisica, ma soprattutto illuminata da giocate di assoluta fattura.
L’ex centrocampista juventino ha agito da mezzala svincolandosi dai soli compiti di regia previsti dal 4-2-3-1 in uso spesso tra i Bleu e agendo da vero box-to-box. Ha vinto il 61% dei contrasti in cui si è imbattuto fermando la Germania soprattutto quando i tedeschi hanno preso coraggio dopo il mancato raddoppio dei galletti. A Pogba si devono anche grandi aperture che hanno fruttato alla Francia tante ripartenze su cui Mbappé e la catena di destra l’hanno avuta vinta su Kimmich e Gosens che si sono fatti trovare a volte impreparati. Il ‘Polpo’ è artefice anche della rete del vantaggio aprendo per Lucas Hernandez il pallone del cross decisivo per le sorti del malcapitato Hummels. A Pogba si deve anche l’importante disturbo su Gundogan poco prima che il centrocampista del City potesse concludere dentro l’area.
Di questo 1-0 rimangono anche i due gol annullati alla Francia che avrebbero potuto arrotondare il punteggio. In particolare, il colpo da biliardo di Kylian Mbappé è una copertina mancata per la partita più attesa. L’asso del PSG ha bruciato dietro di sé metri di campo rendendo vano qualunque tentativo di difesa, ma avrebbe potuto chiudere la partita in almeno un paio di occasioni. In una di queste, il recupero di Hummels (per quanto sfiori il fallo da rigore) sa più di occasione sprecata che di miracoloso intervento. Questo l’unico neo di una prestazione autorevole da parte di Mbappé e di tutta la Francia. L’aura di favoriti è stata ampiamente confermata e solo un pizzico di cattiveria in più potrebbe definitivamente consacrare questa squadra come ‘quella da battere’.
La Germania dalla sua ha tentato a più riprese di colpire la Francia sfruttando il tridente Havertz-Muller-Gnabry, ma la prestazione di Kimpembe e di tutta la retroguardia transalpina ha reso vano qualunque tentativo. L’assedio tentato nella ripresa ha aperto porzioni di campo che non vanno normalmente lasciate alla Francia: il tentativo di Low si è concretizzato in un ‘all-in’ finale con Sané, Werner e Volland schierati al posto di Havertz, Muller e Gosens. Nulla da fare. La Francia ha resistito sapendo abbinare una grande consapevolezza offensiva con una certà umiltà che ha portato Deschamps a coprirsi con un centrocampista in più inserendo Tolisso negli ultimi minuti. Tante ottime pagelle dei singoli con Pogba da lode: la Francia è solida, concrete e incredibilmente talentuosa. Esame superato a pieni voti.