Al termine dell’estate delle nazionali il tormentone Pallone d’Oro, nonostante il premio si assegni poi a dicembre, è sempre attuale. Con Argentina e Italia vincitrici dei rispettivi titoli, più il Chelsea Campione d’Europa, è chiaro che la cerchia degli eleggibili è abbastanza ristretta. in realtà sembra in generale difficile andare oltre il nome di Lionel Messi, ma il pubblico italiano, euforico dopo la vittoria di Euro 2020, spinge a gran voce anche la candidatura di Jorginho.
Di fatto il rigorista azzurro ha tutte le credenziali per crederci: “Nessuno ha vinto quanto me” fa notare in un’intervista, dato che l’unico Campione d’Europa sia con club che nazionale nello stesso anno oltre a lui è Emerson Palmieri. Due titoli conquistati giocando un ottimo calcio in cui è stato sicuramente importante per il raggiungimento del titolo, anche se non la figura vera e propria: questo potrebbe essere il lato debole della sua candidatura, dato che il titolo del Chelsea mette in vetrina più Kanté di lui, così come il titolo di Player of the Tournament di Donnarumma lo subordina al suo portierone, anche considerando il fatto che il rigore sbagliato in finale gli ha negato la possibilità di essere l’immagine della doppia vittoria contro Spagna e Inghilterra.
Dando per cadute le possibili vittorie di Kanté stesso per l’Europeo negativo (lo avessero assegnato a inizio giugno sarebbe stato probabilmente il candidato numeri 1) e degli altri super big come Lewandowski, Cristiano Ronaldo, Mbappé e anche Neymar (solo titoli secondari nazionali per lui nonostante l’enorme livello) è chiaro che sia Jorginho l’unico vero avversario di Lionel Messi. Ma può batterlo?
Francamente la sfida sembra impossibile. Considerando che il Pallone d’Oro è dato su base annuale, la parte di stagione negativa di Messi è terminata con il 2020 e ricominciata alla grande con il 2021, dove è tornato a esprimere il suo massimo livello con una stagione incredibile. Vero, con il Barcellona non si è tolto soddisfazioni oltre la Copa del Rey, ma considerando le basi della stagione del club il risultato è comunque apprezzabile. A fare la differenza è sicuramente la sua Copa América, giocata a livelli stellari: ha vinto il torneo, il titolo di capocannoniere e di giocatore con più assist. In generale ha dominato tecnicamente il torneo e battuto tutte le squadre più forti del girone, affrontando Cile (unico pareggio), Uruguay, Colombia e Brasile, per un cammino che non può essere considerato di secondo piano come alcuni tentano di fare.
Un Messi a questi livelli non può non essere premiato: da tutta la vita aspetta di vincere qualcosa con la nazionale e considerando che ha vinto anche quando questi titoli sono mancati, è impensabile che vada a perdere proprio quando ha portato la Copa América in Argentina 28 anni dopo l’ultima volta, peraltro vincendo la finale in Brasile contro il Brasile. Il settimo Pallone d’Oro è veramente vicino per lui e la vittoria di Jorginho sarebbe una sorpresa fuori programma. Perché il giocatore più forte al mondo è stato ancora lui, i titoli sono arrivati e a certi livelli in un torneo del genere non ci aveva mai giocato. Con buona pace di un giocatore di grandissimo livello come Jorginho autore di una stagione super che lo ha portato anche nella Top 11 della competizione: il Pallone d’Oro sarebbe un grandissimo premio, ma il titolo più importante è quello che ha alzato a Wembley assieme ai compagni.
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