Tutt’altro che una sorpresa: Pepe Mel è stato esonerato dal Betis dopo l’ennesima sconfitta che chiude coerentemente un periodo di assoluta drammaticità della stagione bética. Solo 20 punti conquistati nel girone d’andata, bilancio non disastroso per una neopromossa ma le prestazioni dell’ultimo periodo accompagnate da statistiche preoccupanti ravvivano gli spettri della retrocessione.
La squadra ha palesato forti limiti sia nel gioco che nell’approccio alle partite non dando mai la sensazione di avere il carattere per uscire dalla crisi. Solamente due punti nelle ultime sei partite, cinque partite consecutive senza segnare, il peggior attacco generale ed il peggior rendimento casalingo della Liga sono i motivi chiave dell’esonero di Pepe Mel.
L’allenatore madrileno ha perso la gestione dello spogliatoio e le sue idee di gioco troppo confusionarie e poco consone alla rosa a sua disposizione hanno causato numeri così deludenti in una piazza che aveva bisogno di sognare qualcosa di più ambizioso.
Il Betis deve ritrovare l’allegria e l’entusiasmo della passata stagione in Segunda Division, fattori che avevano sospinto i biancoverdi di Siviglia ad un buon inizio di campionato che però ha illuso i tifosi béticos.
Le basi per poter intraprendere al più presto il sentiero che porta alla salvezza sono quelle di rivalorizzare gli uomini di esperienza della squadra come Joaquin e Van der Vaart, inceppati sin troppo dai guai fisici, e la riscoperta del proprio trascinatore Ruben Castro che non ha dato l’impressne di aver detto tutto in questa stagione.
Chiuso il capitolo Pepe Mel al Betis c’è bisogno di un nuovo corso: Juan Merino, tecnico della squadra B dirigerà gli allenamenti fino al ritorno di Copa del Rey contro il Siviglia, un derby che può cambiare la stagione di entrambe, poi Macià sceglierà il nuovo tecnico con cui ripartire.
Dopo due esoneri in tredici mesi si può considerare chiusa l’era di Pepe Mel: ora servono idee e un leader in panchina per portare il Betis lontano dal buio