La Ligue 1 ha tenuto il meglio per il posticipo: il 4-3 tra Monaco e Marsiglia è stato un vero show. Nessun cambio di tendenza per i monegaschi che steccano l’appuntamento con la prima vittoria nonostante il doppio vantaggio firmato Ben Yedder. Decisivo Payet con un gol e un assist quando il pallone iniziava a pesare e il risultato era in bilico.
A guardare la prima mezz’ora di gioco nessuno avrebbe avuto il minimo dubbio sulla vittoria finale del Monaco. Il quartetto offensivo Golovin-Martins-Ben Yedder-Slimani ha funzionato a meraviglia regalando proposte offensive e occupando la coppia centrale del Marsiglia: forse una delle meglio assortite del campionato. Al quarto d’ora, il penalty trasformato dall’ex Siviglia dà il LA allo spettacolo e Golovin cavalca il campo come quando era tra i più desiderati del panorama europeo. Mandanda devia sopra la traversa la sua cannonata, ma il russo sembra affondare con facilità tra le maglie avversarie.
L’OM tenta timidamente di proporsi senza trovare i giusti pertugi e esponendosi alle ripartenze del poker d’assi monegasco. Il raddoppio è il non-plus-ultra dell’ispirazione offensiva dei ragazzi di Jardim: Gelsons Martins lascia sulle ginocchia Strootman con un numero da circo servendo Slimani. Ben Yedder è sempre al posto giusto e infila un raddoppio che sa di ‘oggi ci riesce tutto’.
Sul 2-0 si perdono completamente le tracce del solito Monaco inconcludente e incapace di vincere. Quell’aura negativa sembra svanire a colpi di calcio ben giocato e ripartenze sprint. Tuttavia, la scarsa verve agonistica colpisce ancora e fa posare sugli allori i padroni di casa regalando coraggio ai ragazzi di Villas Boas.
Il Marsiglia trova il bandolo della matassa in pochi minuti sfruttando il rilassamento generale. A punire, il solito Benedetto, che firma il terzo gol consecutivo, e Valerie Germain. In entrambe le reti, viene colpevolmente lasciato libero il secondo palo rendendo facile il lavoro ai due attaccanti. Maripàn ha più di una colpa, ma dal 2-0 in poi tutta la squadra è sembrata sparire dal rettangolo verde.
La ripresa non vede cambiare il mindset del Monaco che pecca ancora una volta di leggerezza. Superficialità e un pizzico di ‘paura di vincere’, sensazione tipica dei periodi in cui ti riesce poco o nulla, mostrano il fianco a Dimitri Payet. Il francese, poco attivo nel primo tempo, trova subito il tiro impensierendo Lecomte prima di dare inizio al suo monologo. Quando si accentra sul suo destro si sa già come può finire e, anche al 16esimo della ripresa, punisce come sa. Palla sul secondo palo, difesa in bambola e 3-2 che ribalta la situazione.
Ancora una volta i monegaschi perdono la testa in un periodo breve e in soli 5 minuti arriva anche il quarto gol del Marsiglia. Benedetto insacca ancora, Payet si limita a servirlo da sinistra rendendosi sempre cruciale quando conta. Il Monaco dimostra di sapersi ritrovare solo quando si ritrova sotto di due reti e il pressing degli ultimi 20 minuti lo dimostra, se mai ce ne fosse bisogno. Il valore della rosa non spiega certe cadute nè tantomeno il rendimento scarso delle ultime stagioni.
Il forcing, rabbioso e voglioso, porta in rete Keita che con grinta spara un destro alle spalle di Mandanda. Purtroppo, non basta a innescare nei padroni di casa la scintilla del pareggio.
Il 4-3 di fatto lascia tutto com’era. Ci lascia un Monaco da ritrovare e un Marsiglia ritrovato. Una bomba inesplosa da un lato, le miccette di Payet e Benedetto dall’altro. Tutto da capo per Jardim, ma si può ripartire da due folate di grande calcio. Il poker d’assi può essere la chiave della risalita.
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