La rivalità storica tra Marsiglia e Lione si arricchisce di un nuovo episodio. Le Choc des Olympiques scatena i tifosi e i giocatori, specie se Rudi Garcia, al Vélodrome per 3 anni, passa ad allenaree i rivali storici. Payet, tra i più delusi dall’ex tecnico della Roma, è salito in cattedra con 2 gol decidendo il big match che chiude la tredicesima di Ligue 1.
Fuori dallo stadio, il pullman dell’OL è stato preso di mira e Aulas ha tuonato: ‘Ci hanno tirato un’imboscata. Se continua così, non giochiamo’. Grazie a Dio non si è arrivati a tanto, ma la sospensione della gara per nebbia, causata dall’impiego di fumogeni, e il lancio di pezzi di coreografia da parte dei marsigliesi ha contrbuito a rendere l’atmosfera caldissima. Rudi Garcia, addirittura, non è sceso in campo subito con la squadra temendo qualche attacco di troppo.
L’OL aveva dalla sua il trend positivo di 5 incontri consecutivi vinti contro il Marsiglia, ma i 65’369 spettatori presenti (record di sempre) e un Dimitri Payet in spolvero hanno reso tutto più complicato. La squalifica di Tousart e l’ennesimo infortunio del determinante Memphis Depay hanno costretto Garcia a cambiare qualcosa e non si è vista la brillantezza delle grandi occasioni.
L’OM ha indirizzato subito la gara grazie, suo malgrado, al tocco di mano in area di Thiago Mendes che ha permesso subito a Payet di segnare il vantaggio dal dischetto. In occasione del penalty, altre scaramucce in campo con Benedetto che reagisce smanacciando Dubois dopo qualche parola di troppo. Gautier non ha scelto il pugno duro graziando il Pipa. Per Payet è il primo gol segnato in un derby contro il Lione, a cui aveva segnato soltanto con la maglia del Saint-Étienne.
Gli ospiti si sono fatti vivi poche volte se parliamo di occasioni pericolose. Nella prima frazione, Cornet aveva seminato il panico nei primi minuti con un dai-e-vai che ha costretto Mandanda a uscire con tempestività e, nella ripresa, un paio di punizioni insidiose e il destro di Terrier nel recupero sono stati gli unici veri acuti. La botta volante ha lambito il palo alla sinistra del portiere casalingo facendo correre qualche brivido a Villas Boas.
Questa partita ha esaltato le doti di Payet, salutato da una standing ovation al momento della sostituzione. Calciatore in cui i tifosi si identificano, ha condotto la gara con grande maturità anteponendo il bene della squadra al proprio ego. Il secondo gol della sua serata ha dentro tutto: dalla qualità tecnica alla caparbietà. La scivolata su Traoré spezza la ripartenza ospite, la trivela apre il campo, il diagonale fa esplodere i 65mila del Vélodrome. Un gol da grandi occasioni come l’abito della domenica.
Mostra gli attributi alla sua curva come segno di rivalsa verso un allenatore con cui si è rotto l’idillio. Quel Rudi Garcia che Payet non ha MAI nominato in conferenza stampa, quel Rudi Garcia che ai tempi del Marsiglia parlava male dello stesso Lione che allena. A quelli come Payet, questi eventi lasciano qualcosa che si traduce in serate come queste.
Il Lione, tuttavia, ha rischiato di rientrare in gara a metà ripresa grazie al solito Dembelé che fa 9 gol in 12 partite con la craniata perfetta sul cross di Bertrand Traoré. Colpevole Álvaro González che si fa sopraffare dal cross intervenendo con ritardo prima di farsi espellere per fallo da ultimo uomo 4 minuti dopo. Gli ospiti ci credono fino in fondo raccogliendo poco, ma cercando sempre di sfruttare l’onda lunga. La punizione di Cornet, calciata dopo l’espulsione, ha fatto sospirare Mandanda, ma mai quanto la voleé di Terrier. Un tiro liftato su cui il capitano dell’OM ha dovuto soffiare.
Con questa vittoria, il Marsiglia vola al secondo posto solitario nonostante siano tanti gli 8 punti che lo separano dal PSG. Brusco stop per il Lione che, nonostante un buon momento, naviga in acque che non gli apparterrebbero.