Dopo 1 vittoria nelle ultime 9 partite si era reso necessario un cambio di guida tecnica per il Bordeaux: arriva Paulo Sousa, l’amante del bel gioco e della sana follia. Il quarto posto dista 14 punti e le giornate rimaste sono soltanto 10: la scelta di Sousa, restando con i piedi per terra, sembra una pianificazione della prossima stagione più che un tentativo di acciuffare una qualificazione europea. Il suo è un calcio propositivo e non immediato, il che presuppone del tempo.
Il portoghese nella sua esperienza fiorentina ci ha dimostrato che per la sua filosofia di calcio non esiste un’età o un ‘nome’ come dimostra l’esordio a sorpresa di Federico Chiesa da titolare contro la Juve alla prima giornata. Il suo modulo preferito si può dire sia il 3-4-2-1 e i francesi sembrano avere delle affinità con i viola nell’interpretazione di questo modulo.
La difesa può ripartire da Pablo e il giovane Koundé affiancati presumibilmente da Sabaly ‘falso centrale’, ma con maggiore propulsione e qualità rispetto al Tomovic di Firenze. A centrocampo, la fascia sinistra resta nelle mani di Poundje, ma a destra si apre un importante dibattito: ‘rispolverare’ Sergi Palencia per dare spinta con un occhio alla retroguardia o spingere a tutta con Karamoh, decisamente più offensivo. Molto probabile che l’allenatore lusitano scelga tra i due a seconda della partita, senza trascurare del tutto l’ipotesi difensivista che sposterebbe Sabaly più avanti liberando il posto per un terzo centrale ‘puro’.
Dando per scontata la presenza di Tchouameni a centrocampo, che con 2.2 recuperi a partita si candida come mediano titolare senza troppi affanni, con a fianco Otàvio, si apre la questione-trequartisti. Kamano, capocannoniere stagionale con 11 reti, sembra abbastanza certo del posto, ma dall’altro lato potremmo vedere il già citato Karamoh oppure Kalu (4 gol e 4 assist). Jimmy Briand sarà il riferimento offensivo, ma gli sarà richiesto un lavoro importante in fase di appoggio: Paulo Sousa ama il centravanti-lavoratore. L’esempio classico è stato Nikola Kalinic, in rete 27 volte in 2 Serie A con i viola, ma anche capace di lottare con i centrali avversari e avviare il primo pressing.
L’attitudine dell’ex allenatore del Tianjin Quanjian a scommettere sui giovani intriga ancora di più rispetto alle idee tattiche. Se di Yann Karamoh abbiamo già parlato, non abbiamo ancora fatto lo stesso per Tchouameni. Già sulla lista di tanti club europei, il classe 2000 potrebbe compiere il salto definitivo sotto la guida del nuovo allenatore. Al pari di Ndombelè del Lione, è uno dei futuri prospetti del centrocampo della selezione transalpina.
Inoltre, Sousa utilizza la rosa in tutta la sua ampiezza e in Viola ha schierato ben 95 calciatori in sole 2 stagioni: non stupirebbe vedere in campo anche qualche ‘seconda linea’. Questo può dare qualche dubbio in più al singolo calciatore riguardo la titolarità e i vantaggi del ‘posto fisso’, ma dona alla squadra un che di collettività, di anima e unità di intenti. Tanti i temi che porta con sé il nuovo allenatore del Bordeaux. Questo finale di stagione può essere il preludio di un nuovo ciclo per gli esacampioni di Francia.
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