Chi l’ha detto che andare a giocare in Cina è l’emblema del tramonto di una carriera? Sicuramente lo hanno pensato in tanti e per alcuni calciatori forse è stato anche così. Di certo non è dello stesso avviso Paulinho, capace di trovare in Oriente i contorni e i ritmi giusti per rilanciare alla grande la sua figura ammaccata e storpiata da un’avventura con il Tottenham andata male.
Nulla però è dovuto al caso: le qualità del centrocampista non sono mai state messe in dubbio e il contesto cinese lo ha certamente aiutato per guadagnare autostima e coraggio ma in ogni grande rinascita c’è dietro un grande uomo che recita il ruolo della guida ed ecco che qui entra in gioco Tite.
Dal post Copa America Centenario l’ex allenatore del Corinthians ha preso il posto di Dunga alla guida della Seleçao instaurando un processo di rinnovamento che ha portato benefici a tutto il calcio brasiliano. Dopo la splendida parentesi olimpica chiusa con l’Oro a Rio è arrivato il momento di fare i conti con la vera nazionale e al centro di questo progetto interessante, entusiasmante e vincente c’era proprio Paulinho.
In tanti inizialmente hanno sparato a zero sulla scelta del nuovo CT ma nelle acque tempestose in cui navigava il Brasile era opportuno fidarsi di un maestro di tale portata che era stato acclamato a furor di popolo per guidare la rinascita verdeoro. Quella nazionale è andata alla grande ed è stata la prima in assoluto a qualificarsi al Mondiale di Russia tramite qualificazioni (dopo ovviamente la Russia paese ospitante) anche grazie alle prove di Paulinho.
La visibilità che gli era stata tolta dal campionato cinese (mondo in cui comunque tanti brasiliani stanno trovando modo di mettersi in luce) Paulinho l’ha riguadagnata mettendosi in mostra con la maglia della nazionale: perfetto nel senso della posizione, audace e perfettamente inquadrato in un modulo tremendamente brasiliano. Tite lo ha schierato sempre dall’inizio non badando alla qualità del campionato in cui militava: risultati stupefacenti sia del calciatore che della squadra.
Il centrocampo del Brasile è stato costruito con lui come protagonista e ogni scettico ha dovuto ricredersi. Ora il nuovo Paulinho rigenerato dalla cura Cina e Tite è pronto per tornare a giocarsi le proprie opportunità in Europa ma non in una squadra qualunque, bensì nel Barcellona.
Al Camp Nou stanno ricostruendo il centrocampo valutando profili di posizione e di grande intelligenza tattica e in questo identikit l’ex Tottenham ci rientra perfettamente. La sfida più grande è questa: quella di rimettersi in gioco in un contesto così competitivo, di provare a colmare le lacune di un passato che non ha fatto stropicciare gli occhi con il definitivo punto esclamativo su una crescita formidabile a livello tecnico e caratteriale.
Paulinho ricomincia dal Barcellona e il Barcellona ricomincia da Paulinho: sfida romantica e affascinante per due realtà che puntano in alto.
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