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Pato e la maledizione del Chelsea

Dopo un inizio di campionato controverso e complicato, il Chelsea sembra aver rialzato la testa e ripreso lentamente la sua corsa verso l’Europa. Accanto ad un Diego Costa ritrovato, il club di Londra potrà contare anche sull’aiuto di Alexandre Pato, l’attaccante brasiliano ritornato in Europa tre anni dopo il divorzio con il Milan.

Un colpo importante che potrebbe essere la vera svolta di questo campionato. Rapido, bravo nei dribbling e con un gran senso del goal, Pato potrebbe diventare il vero trascinatore del Chelsea. Ma il brasiliano dovrà fare i conti con la maledizione dei grandi attaccanti dei Blues: da Torres a Falcao, sono tanti i giocatori arrivati fra l’entusiasmo dei tifosi ma finiti subito nel dimenticatoio per le loro prestazioni non brillanti.

Il primo, in ordine cronologico, è Andriy Shevchenko: appena 9 goal in 47 partite in tre anni al Chelsea, un rendimento totalmente diverso da quello che lo aveva portato alla conquista del Pallone d’Oro con la maglia del Milan, complice un infortunio all’inizio dell’avventura che ha compromesso il suo periodo con la maglia dei Blues.

Poi è il turno di Fernando Torres, il “bambino prodigio” che proprio al Chelsea ha vissuto la sua crisi più nera. Dopo aver incantato tutti con la maglia dell’Atletico Madrid ed essersi consacrato al Liverpool di Benitez, di cui è stato un simbolo, il centravanti spagnolo è approdato a Londra con la speranza di confermare ancora il suo grande talento. Ma il peso della sua fama e la pressione derivata dal suo cartellino faraonico (50 milioni di sterline che lo portarono ad essere il giocatore più caro della storia della Premier) impedirono a Torres di esprimersi al meglio. L’assenza di goal, in passato suo punto di forza, e le prestazioni opache condannarono il Niño agli occhi dei tifosi, costringendolo ad abbandonare la squadra per ritrovare altrove il suo talento.

A prendere il posto di Torres fu Demba Ba. L’attaccante senegalese (il primo nella storia del Chelsea) forte fisicamente ed abile nel gioco aereo, approdò alla corte di Abramovich nel l’inverno del 2013. Ma, oltre alla bellissima rete in acrobazia segnata in FA Cup contro il Manchester United ed il goal decisivo in Champions League contro il PSG che permise al club di Mourinho di accedere alle semifinali, il giocatore non ha mai trovato lo spazio e la continuità giusta per mettere in mostra le sue doti.

Anche nella storia recente il Chelsea si ritrova a fare i conti con attaccanti che sembrano aver smarrito il loro talento, come Radamel Falcao. Il colombiano, approdato a Londra da appena un anno, sembra soltanto un lontano parente di quello visto al Porto e all’Atletico Madrid soprattutto a causa dell’infortunio che gli ha fattosaltareil Mondiale. L’innato senso per il goal, il cinismo sotto porta e la grande tecnica sembrano essere stati spazzati via dalle tante prestazioni poco brillanti e dalle conseguenti panchine.

Un altro vero talento, considerato in passato uno dei centravanti più forti al mondo, stregato da questa sorta di maledizione dei Blues che ha trovato un’altra vittima in Remy, l’attaccante francese chiamato da Mourinho per sostituire il partente Torres. Cresciuto nel Lione e consacratosi nel Marsiglia, il giocatore in due anni ha collezionato soltanto 32 presenze ed appena 8 goal, un magro bottino per un attaccante promettente ma che al Chelsea non aveva trovato la sua giusta dimensione.

Ora è il turno di Pato: riuscirà a sopportare il peso dell’attacco dei Blues o finirà anche lui tra i nomi illustri stroncati da questa assurda maledizione?

Ada Cotugno

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