Parigi 2024, la Cina ha convocato 11 atleti coinvolti in uno scandalo per doping

Ai Giochi Olimpici di Parigi saranno presenti 11 atleti risultati positivi ai test antidoping a Tokyo nel 2021. Ecco la situazione

Lo scorso aprile, un’inchiesta del New York Times, condotta insieme all’emittente pubblica tedesca ARD, ha rivelato che 23 nuotatori cinesi sono risultati positivi a un controllo antidoping condotto pochi mesi prima delle Olimpiadi di Tokyo del 2021, ma sono stati comunque ammessi alle gare, vincendo diverse medaglie, tra cui tre ori. Ora, 11 di questi 23 atleti sono stati convocati ai Giochi Olimpici di Parigi, scatenando diverse polemiche da parte dei fan e degli addetti ai lavori. Facciamo il punto della situazione.

Nuotatori cinesi coinvolti in uno scandalo per doping: l’integrità dei Giochi di Parigi è a rischio?

All’inizio di quest’anno, grazie al lavoro condotto nell’inchiesta sopracitata, è emerso che 23 membri della squadra di nuoto della Cina erano stati autorizzati a competere ai Giochi di Tokyo del 2021, nonostante fossero risultati positivi a una sostanza vietata mesi prima. L’Agenzia mondiale antidoping (Wada) aveva dichiarato di “non poter confutare” la spiegazione dell’Agenzia cinese antidoping (Chinada), secondo cui gli atleti avrebbero assunto involontariamente il farmaco per il cuore trimetazidina (TMZ), noto per migliorare le prestazioni.

Questo fatto, però, ha scatenato una forte protesta da parte delle agenzie antidoping e degli atleti occidentali. L’amministratore delegato dell’Agenzia antidoping degli Stati Uniti (Usada), Travis Tygart, ha suggerito che fosse in atto un insabbiamento, un’accusa che Wada ha definito “completamente falsa e diffamatoria”.

Atleti positivi all'antidoping a Tokyo
Atleti positivi all’antidoping a Tokyo | Pixabay @vm – Footbola

E adesso c’è un altro fatto che preoccupa le squadre degli altri Paesi che voleranno a Parigi tra un mese: come detto in precedenza, 11 dei 31 membri della squadra cinese nominata per i prossimi Giochi Olimpici sono proprio i nuotatori che erano stati segnalati per aver fallito i test antidoping nel 2021, fatto che, come è facilmente comprensibile, alimenta le preoccupazioni sull’integrità dei Giochi di Parigi.

Questo è il disastro di cui eravamo preoccupati ed è esattamente il motivo per cui abbiamo chiesto un procedimento reale e indipendente per questi test positivi precedentemente nascosti, soprattutto considerando che il termine di prescrizione non è scaduto”, ha dichiarato Tygart a BBC Sport.

La risposta dell’Agenzia mondiale antidoping non è tardata ad arrivare: “Tutti gli atleti meritano di sapere che la competizione è equa e giusta, e che questi atleti cinesi gareggiano ai Giochi di Parigi rispettando gli stessi severi standard imposti agli altri atleti”.

La Wada, intanto, ha avviato una revisione del caso, e i risultati sono attesi per questa estate. Tuttavia, due organismi chiave che rappresentano gli atleti statunitensi hanno scritto al responsabile antidoping del paese, sollecitando “un’indagine realmente indipendente”.

Lo scorso mese, la campionessa olimpica statunitense Katie Ledecky ha dichiarato che la fiducia nel sistema antidoping è al “minimo storico” a causa dello scandalo, aggiungendo: “È difficile andare a Parigi sapendo che gareggeremo contro alcuni di questi atleti”.

A maggio, la World Aquatics (ex Federazione internazionale di nuoto) ha nominato un comitato di revisione degli audit antidoping composto da cinque membri per “trarre insegnamenti da questa esperienza”. L’organizzazione ha espresso la speranza che i risultati dell’indagine “aiuteranno a dissipare ogni dubbio sul movimento antidoping e rassicureranno i nostri atleti in vista dei Giochi Olimpici di Parigi”.

Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Lin Jian, inoltre, ha affermato che il Paese ha “sempre mantenuto una posizione di tolleranza zero nei confronti del doping” e, inoltre, ha “sempre tutelato la concorrenza leale nelle competizioni sportive”, oltre ad aver “contribuito positivamente alla lotta globale contro il doping”.

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