C’era grande attesa per la gara di cartello della quarta giornata in Russia tra Lokomotiv Mosca e Zenit San Pietroburgo e alla fine non ci si può proprio lamentare. L’1-1 maturato negli ultimi minuti è arrivato al termine di una partita sicuramente molto ruvida, alle volte anche fallosa ma che fondamentalmente ha dimostrato ancora una volta la superiorità dei campioni in carica.
Semak ha preparato alla perfezione la partita schierando però a sorpresa un 4-4-2 con Dzyuba assente dalla formazione iniziale per dare maggiore libertà ad Azmoun ed Erokhin in grandissima forma. Il trio sudamericano di centrocampo formato da Wendel, Barrios e Malcom si rivela ampiamente il migliore di tutto il torneo e quando gli ospiti rimangono in dieci uomini per la sciocca espulsione di Kuzyaev nessuno se ne accorge. I moscoviti vengono salvati dalle grandi parate di Guilherme e da un Azmoun con le polveri bagnate che sbaglia qualche facile occasione di tropoo, in particolar modo un piatto destro in corsa che finisce di pochissimo a lato del palo. Il gol alla fine è stata la logica conseguenza, con la Lokomotiv spinta eccessivamente in avanti alla ricerca del pareggio e che si è fatta beffare da un rinvio che ha permesso al cannoniere iraniano di involarsi in contropiede. Guilherme non ha potuto far altro che atterrarlo causando il calcio di rigore perfettamente realizzato da Aleksei Sutormin. Ormai sembrava fatta, mancavano solo cinque minuti e l’ingresso del colosso Dzyuba sembrava fatto appositamente per tenere palla in attacco, ma purtroppo a decidere il tutto è stato il solito Zhemaletdinov. L’esterno sta vivendo un inizio di stagione pazzesco ed è lui a farsi atterrare da Erokhin per il rigore che viene realizzato da Smolov che decreta il definitivo 1-1.
A Nikolić continuano a mancare i gol di un distratto Zé Luís e i rossoverdi non sono stati in grado di sfruttare come avrebbero potuto la superiorità numerica e qualcosa va ancora rimproverato al giovane, ma promettente, due di centrocampo formato da Magkeev e Kulikov. Lo Zenit rimane in testa assieme al Rubin Kazan, ma i moscoviti non mollano la presa.
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