In un girone di qualificazione al Mondiale sempre più indecifrabile il Paraguay continua a recitare il ruolo della sorpresa: un ottimo punto sul campo della capolista Ecuador (che poteva addirittura trasformarsi nel colpacio di giornata se Mena non avesse rimesso in carreggiata la Tricolor al 90′) lascia intendere il salto di qualità di una nazionale che ha saputo rinnovarsi cominciando a svecchiare una rosa troppo ancorata al passato.
Se il Paraguay reduce da una grande Copa America è in terza posizione in questo girone lo deve principalmente al suo tecnico, il vero artefice del ricambio generazionale dell’Albirroja. Aldilà del personaggio decisamente singolare, Don Ramón ha saputo instaurare una gestione della nazionale intelligente e funzionale nonostante scarsi mezzi a disposizione: il Paraguay ha cominciato a mettere in soffitta grandi idoli del passato con una carta d’identità piuttosto datata per fare largo a giovani già esportati o da esportare nel calcio europeo.
Il risultato è una nazionale che in capo è più viva e ha sicuramente più risorse: nella formazione titolare di ieri in campo c’erano ben sei giocatori nati negli anni ’90 e appena quattro con più di 30 anni, numeri decisamente inosliti per una squadra che fino a poco tempo fa aveva i 30 anni come età media.
Il gruppo a disposizione di Ramón Diaz quindi si affida a pochi veterani che sorreggono una squadra di giovani pronta a stupire ancora. Alla consueta garra paraguaya si aggiunge anche la tecnica di ragazzi interessanti in prospettiva che potranno fare ancora quando verranno inseriti in pianta stabile i neo naturalizzati Iturbe e Fariña, voluti fortemente dal Pelado e fondamentali per aumentare il livello qualitativo dell’Albirroja.
Oltre ad essere giovani le nuove leve del Paraguay sono anche forti. Tra le grandi novità di queste convocazioni spicca Gustavo Gomez, centrale del Lanus capolista in Argentina finalmente esploso dopo due anni di praticantato in maglia Granate sotto la guida dei Mellizos Barros Schelotto; l’eroe mancato di ieri sera, Lezcano, è la grande rivelazione del corso Diaz e la sua grandissima tecnica da trequartista lo rende una spalla ideale per Jorge Benitez, altro giovane attaccante chiamato a dare il definitivo cambio agli arrugginiti Santa Cruz e Haedo Valdez.
Questi talenti si aggiungono ad altri giovani che avevano già fato bene nella passata Copa America come Derlis Gonzalez, ormai grande certezza per il Pelado, e Oscar Romero, utilizzato ancora troppo poco ma pronto ad aumentare il tasso tecnico della squadra.
In attesa dell’esplosione anche in nazionale di Tonny Sanabria Ramon Diaz si gode il suo nuovo Paraguay, sempre più rinnovato e ringiovanito e con un sogno Mondiale clamorosamente alla portata.
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