Di Lucas Paquetá abbiamo parlato tanto. Sia del suo arrivo in Francia per dimostrare quanto non dimostrato a Milano, sia della sua rinascita. Oggi siamo al terzo step, il più atteso: l’entrata in una nuova fase della sua carriera. Oggi, il brasiliano è una realtà per il Lione, una realtà per il campionato francese e una realtà per la Seleçao. Ottimo il suo inizio di stagione con 4 reti in 10 partite, che fanno un totale di 14 gol e 9 assist in 47 partite. Di fatto, è entrato nel 50% delle realizzazioni dell’OL con un impatto molto più simile a quello che lo ha portato all’onore delle cronache nel campionato brasiliano.
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— Lucas Paquetá (@LucasPaqueta97) October 16, 2021
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Oggi, è finalmente il giocatore che Leonardo si aspettava per il Milan e che ha sperato di riabbracciare al PSG, in una trattativa al tempo vista con umorismo, ma che oggi sarebbe perfettamente credibile se pensiamo all’impianto tattico del centrocampo parigino. Paquetá affonda nello spazio con intelligenza, sia con la corsa senza palla sia affrontando la difesa con gli uno contro uno vincendo 2.3 dribbling a partita (decimo dribblatore del campionato). Ha demandato i compiti di regia quasi integralmente a Bruno Guimaraes che guida la squadra con 2.3 passaggi chiave a partita vedendo i propri ridursi sensibilmente (da 1.5 dello scorso anno a solo 0.9). Paquetá ha ricoperto tutti i ruoli della trequarti giocando inizialmente da mezzala offensiva in un 4-3-3 ‘pesante’ alle spalle di Slimani, Dembelé e Toko-Ekambi; passando successivamente a trequartista puro quando Bosz è passato al più fortunato 4-2-3-1 e addirittura a fascia destra e ‘falso nueve‘ in caso di necessità.
Le tre reti segnate nel mese di settembre gli sono valse la candidatura a miglior giocatore del mese insieme a all’ex Udinese Seko Fofana e ad Amine Gouiri, sempre più a fuoco sotto porta a Nizza. Ha dominato la scena per larghi tratti, ma è bello pensare che il suo mese di settembre sia nato con il gol segnato al Clermont. Il primo della sua Ligue 1, alla terza giornata. Una rete che porta a compimento le richieste di Bosz: doppio triangolo con Bruno Guimaraes, che gli restituisce il pallone con un tacco da oscar; Paquetá aumenta i giri del motore e Aouar gli fornisce appoggio per il terzo triangolo di fila. Dal vedere il cerchio di centrocampo ed essere adeso alla fascia destra, ora è dentro l’area, ormai alle spalle dei difensori avversari. Il piattone sinistro è la degna conclusione di un’azione magnifica in cui l’ex Milan viene esaltato dai propri compagni. L’attuale numero dieci dell’OL è ai massimi livelli di fiducia: gioca senza pensieri, con la massima tranquillità di chi sa di essere maturato in questi mesi. Il prossimo passo? L’affermazione europea.
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