
Papa Francesco Stadio Meazza Immagine | Ansa
L’ultimo saluto a Papa Francesco, una “minimaratona” di sei chilometri percorrendo il cuore di Roma: difficile immaginarsi, del resto, qualcosa di diverso per un pontefice che ha amato come pochi lo sport e soprattutto il calcio. Sentimento ricambiato negli anni e anche nel momento più doloroso, quello del lungo e commovente addio.
L’addio del calcio italiano: applausi e lacrime
Il lungo addio a Papa Francesco da parte del calcio è iniziato mercoledì. È ancora negli occhi di tutti quanto accaduto prima del calcio d’inizio del derby di ritorno della semifinale di Coppa Italia fra Inter e Milan. Struggente, il ricordo del pontefice, sulle note del maestro Ennio Morricone. L’immagine del Santo Padre è apparsa sul maxischermo generando un lunghissimo applauso, partito dopo il minuto di raccoglimento e durato quasi il doppio.
Scene identiche anche a Cagliari, Genova, Parma e Torino, dove in occasione di Cagliari-Fiorentina, Genoa-Lazio, Parma-Juventus e Torino – Udinese l’applauso dopo il minuto di silenzio è stato lunghissimo, sino a ritardare il calcio di inizio. Roma e Lazio, vicine di casa della Città del Vaticano, hanno mandato le rispettive delegazioni in omaggio. Anche la FIGC non è voluta mancare e si è presentata con il presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, Gabriele Gravina, il commissario tecnico della Nazionale, Luciano Spalletti, e Gianluigi Buffon, capo della delegazione della Nazionale Italiana.
Papa Francesco e il legame con l’Argentina: “Che giocatore”
Sentitissimo, ovviamente, l’addio in Argentina, dove Bergoglio era già conosciuto ed amatissimo prima ancora di diventare papa. La Federcalcio gli ha dedicato un video commovente: il pontefice è ricordato come un grande giocatore, un vero capitano, capace di guidare la Chiesa con spirito di sacrificio e il coraggio di rompere i protocolli. “Ogni gol, sarà per lui, in cielo”. Capitolo a parte per il San Lorenzo, la sua squadra del cuore, che gli ha dedicato una messa a suffragio nella cappella del club, stracolma di tifosi.
Del resto, poche squadre incarnano il pensiero di Papa Francesco come il San Lorenzo, nato proprio per volontà di un sacerdote, Lorenzo Massa, nel 1908, per strappare i ragazzi dai pericoli e dalle tentazioni della vita di strada. “Francesco, che ha sempre preso spunto da padre Lorenzo, ha imparato a prendersi cura di chi non era notato”, ha detto padre Juan Pablo Sclippa, nella sua omelia. “Il Papa era un grande uomo che sapeva farsi piccolo, un uomo veramente grande, il miglior giocatore in campo”. Indimenticato e indimenticabile: il nuovo stadio sarà intitolato alla sua memoria. “Francesco, quando giocherà il San Lorenzo, sarà sempre a casa”.