C’è un’attesa quasi incontrollabile per le elezioni dell’8 dicembre in casa Boca Juniors: perché a seconda di chi vincerà si potranno capire le reali ambizioni del club nel 2020, in cui gli obiettivi sono quello di portare questa attuale prima posizione in campionato fino all’ultima giornata e di tentare a vincere quella Copa Libertadores che manca dal 2007. Su una cosa i due partiti, l’oficialismo e l’opposizione, sono d’accordo: a questa squadra serve un colpo di lusso e quel gran nome è Paolo Guerrero.
Il Depredador è uno dei volti che possono infiammare la piazza e piace a entrambe le candidature. Juan Román Riquelme, che sarebbe il secondo vice-presidente in caso di vittoria dell’opposizione, ha già fatto capire che è uno dei nomi segnati in cima nell’agendina, seppur con delle complicazioni. Attualmente Guerrero è vincolato all’Internacional (che nel frattempo ha cambiato allenatore affidandosi al Chacho Coudet) fino al 2022 e l’unica maniera per portarlo via da Porto Alegre sembra essere pagare la clausola di 4,5 milioni di dollari attualmente in vigore.
Cifre importanti per il calcio sudamericano, ma non proibitive per un club ambizioso come il Boca Juniors. D’altronde si è visto in questa Copa Libertadores 2020, il livello si è alzato e in fondo ci arrivano squadroni come il Flamengo che oltre a diversi giovani da lanciare si è dovuto affidare alla grandissima esperienza di Rafinha e Filipe Luis.
Il nome è quello giusto, per peso specifico ed effetto mediatico, oltre che per qualità tecniche e temperamentali che possono fare la differenza soprattutto in un ambiente popolare come quello del Boca Juniors. Servirà un contesto in cui inserirlo, ma qui, come in tantissimi casi ipotetici, va prima conosciuta l’ossatura della nuova dirigenza. Sembra chiaro che un acquisto del genere invoglierebbe qualche partenza pesante, forse quella di Wanchope Ábila, il più sacrificabile dei 9 in rosa viste le ottime prospettive (e il recente acquisto) di Hurtado e la convinzione di Tévez di rimanere.
Tutto ancora nel campo delle ipotesi, ma forse il nome di Paolo Guerrero è il vero punto in comune tra le due candidature: lui che a La Bombonera ci ha giocato anche con una maglia bianca con banda rossa, non quella del River Plate ovviamente ma quella del Perù. Fu solamente uno 0-0 che però rappresenta forse il punto chiave della qualificazione peruviana al Mondiale di Russia 2018. In quel cammino Guerrero non è stato solo protagonista, ma il trascinatore totale della nazionale franjirroja. Cosa che potrebbe essere anche nel nuovo corso del Boca Juniors. Chiunque vinca l’8 dicembre le elezioni.
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