Uno smantellamento. Il Panionios, il Gymnasion, l’Ιστορικός, le Pantere, quel club cioè spessissimo in zona Uefa e sempre in Super League eccezion fatta per due stagioni buie, pareva esser stato completamente demolito qualche settimana fa. In un colpo, la rosa dei rossoblù si era ritrovata spolpata fino all’osso. Privata di alcuni protagonisti della scorsa stagione, impoverita sotto il profilo della qualità per tacere di quello numerico, senza alcuna pietà. L’Olympiakos in un sol boccone aveva pensato bene di richiamare al Pireo l’ossatura centrale del Panionios, che poi altro non era che una sfilza di giocatori mandati a Nea Smyrne con solo intento di fargli acquisire minutaggio: ecco che erano partiti il portiere Andreas Gianniotis, il difensore centrale Spyros Risvanis, il centrocampista Manolis Siopis e l’ala El Fardou Ben. Come se l’emorragia non fosse abbastanza, ecco che il tecnico della passata stagione (il serbo Vladan Milojević) ha ceduto alle lusinghe della Stella Rossa e non ha esitato a tornarsene in patria, a Belgrado, lasciando in alta marea l’Istorikos.
Christos Daras, presidente del club, si ritrovato improvvisamente privo del portiere titolare (Gianniotis), di un ottimo difensore centrale col vizietto del gol (Risvanis, tre volte in rete lo scorso anno), di un instancabile perno a centrocampo, tutto corsa e dinamismo (Siopis, tra i migliori della Super League 2016/17 nel suo ruolo) e infine, dulcis in fundo, del miglior realizzatore della passata stagione. El Fardou Ben, lo scorso anno, era stato impiegato sia da ala destra (sua posizione naturale) che da prima punta: in ogni caso, a fine campionato ha messo a segno 9 gol e tre assist, tutti di fondamentale importanza. Ora che oltre a loro pure altri membri della rosa hanno lasciato (i terzini Tasoulis e Antoniadis, rispettivamente al Lens e all’AEK Larnaca, ma anche le svincolate punte Mahmutovic e N’Gog), non restava altro che metter un tappo all’emorragia. Per farlo è stato chiamato il greco Michalis Grigoriou, 43enne ateniese ed ex difensore, un tipo tosto,ex allenatore del Kerkyra. E man mano che i giorni passavano, le falle nella formazione si sono quantomeno ridotte: dalla massima serie slovena è arrivato il portiere Kotnik, in difesa ecco i terzini Papageorgiou dallo Skoda Xanthi e Saramantas dall’Ikralis, oltre all’iraniano Haji Safi e al camerunese Yaya Banana dal Platanias a rinforzare la zona centrale. Fatto il pieno di mediani (il georgiano Maisuradze da Cipro, dalla Football League poi l’albanese Gjini e il greco Piniotis), in attacco ecco Fiorin Durmishaj dal PAS Lamia: 20enne di Tirana, 8 reti e tre assist nella Serie B ellenica. Scommessa? Certo! Ma ci si consola con chi è rimasto: Vlachos e Ikonomou in difesa restano buoni mestieranti del pallone, in mezzo sarà ancora tutto sulle spalle di capitan Panagiotis Korbos (31 anni) e nelle giovani gambe di Savvidis, davanti si riparte dall’estro di Shojaei e la corsa dei vari Masouras, Fountas e Lamprou. Oltre a Samed Yesil, sul quale inevitabilmente penderà più di una spada di Damocle.
Il lungo preambolo è solo per spiegarvi come si sta vivendo l’estate in casa Panionios. A Nea Smyrne l’ambiente non è dei più calmi in assoluto, e ieri c’è stata l’andata dei preliminari di Europa League. Fortunatamente, la prima greca non ha deluso: contro il ND Gorica c’è stato un bel 2-0 allo Στάδιο Νέας Σμύρνης che se non altro ha dato serenità ad gruppo in effervescenza (o escandescenza?). In ogni caso, Grigoriou ha cominciato col piede giusto.
Era da 9 anni che l’Istorikos non assaporava più le latitudini d’Europa, dopo problemi economici che hanno seriamente rischiato di distruggere tutto. Il disastro era lì, il tracollo finanziario pareva gettar in pasto ai giornali le più comode metafore con la situazione attuale della Grecia. Stritolata dalla troika, devastata a livello monetario, il Panionios pareva irrimediabilmente impossibilitato a vivere il suo sogno. Quello che invece ieri hanno vissuto in tani, giovani e anziani, mettendo orgogliosamente in mostra il loro amore per i colori rossoblù: Gazzetta.gr evidenzia due paragoni talmente magnifici che mi sento in dovere di riportarli. Il primo: alcuni demoni che lottano con delle pistole ad acqua combattendo contro nemici che dispongono di un bazooka. Il secondo: dare tutto, fino allo stremo, togliendo dai nemici la preda ormai ridotta all’osso. Un po’ come togliere della carne già dilaniata dalla merce’ degli avvoltoi. Che dite, non sono immensamente metaforici?
In ogni caso il Panionios è sopravvissuto, restando in piedi, e la ricompensa so è vista ieri. Non solo il club ma l’intera Nea Smyrne ha festeggiato un risultato senza precedenti. Come detto, la spina dorsale è stata la stessa: Ikonomou-Korbos-Shojaei. La sera, il sogno s’è concretizzato: la superiorità contro il Gorica è stata schiacciante, per tutto il tempo i rossoblù hanno avuto tutto sotto saldo controllo. Dal primo all’ultimo minuto. Da elogiare il 4-2-3-1 di Grigoriou, sapientemente celato da un 4-3-3 compattissimo, che ha aiutato le manovre offensive della squadra e non poco: nella conferenza stampa pre-partita, il tecnico aveva segnalato come il Gorica si sarebbe rannicchiato in difesa. Bene, il suo Panionios l’ha battuto proprio lì. Palla dietro, poi via in contropiede sfruttando Yesil. Il secondo gol è arrivato al momento migliore, agevolato dall’espulsione di un difensore ospite per fallo da ultimo uomo. Niente male eh, ma tra una settimana si replica.
Precisazione. Entrambi i gol sono stati messi a segno da Samed Yesil. Come anche i colleghi greci sottolineavano, la sua è una questione prettamente psicologica. La rete di ieri può averlo certamente aiutato, ma qualora prendesse confidenza non sarebbe così strano scommetter qualche fiche su di lui come la sorpresa della prossima Super League. Il bello viene ora. Certo, man mano le avversarie si faranno più difficili, fino ad arrivare ad esempio al Milan, ma questo fa parte del gioco. E dopo 9 anni, il Panionios vuole finalmente tornare a respirarla quell’aria di Europa League.
Il tabellino:
Panionios GSS (4-2-3-1): Kotnik; Vlachos, Banana, Ikonomou, Haji Safi; Savvidis, Korbos; Lamprou (dal 92′ Saramantas), Shojaei (dal 78′ Durmishaj), Masouras; Yesil (dall’82’ Tapoko). All. Grigoriou
ND Gorica (4-3-3): Sorcan; Gregoric, Kavcic, Jogan, Celcer; Grudina, Kapic, Kolenc (dal 46′ Marinic); Osuji, Filipovic (dal 46′ Curk), Zigon. All. Srebrnic
Reti: 12′ e 47′ Yesil. Ammoniti: Ikonomou (P), Osuji (G). Espulso: Kavcic (G) al 45′ per fallo da ultimo uomo. Arbitro: Miguel (Portogallo).
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