Qualificarsi in Azerbaigian è stata una lezione che il Panathinaikos teneva certamente al top della lista “to do things”. Dopo il 2015, lo sgarbo del Gabala (o Qabala, come preferite) era mai stato così vivo e assillante. Del resto, pur se all’andata il punteggio sarebbe potuto esser più pesante, conta il risultato: in questo caso fa rima, manco a dirlo, con “Pana qualificato”. Anche perché non era scontato che i “trifogli” di Ouzounidis riuscissero a passare il turno, dopo un mercato prosciugante e una ventata di rinforzi poco all’altezza. Eppure, ce l’hanno fatta.
Se chi ben comincia è davvero a metà dell’opera, il Panathinaikos ha messo subito le cose in chiaro. In casa propria, il Nikolaidis di Atene, è stato il padrone ad imporre le proprie regole: il modesto Gabala, dal canto suo, si è trovato ad esser il classico ospite che al pari del pesce comincia a puzzare dopo qualche giorno. In ogni caso, la calda accoglienza del tifo biancoverde è stata accompagnata dalla consapevolezza di supportare una rosa notevolmente meno talentuosa rispetto a quella che lo scorso anno si è guadagnata la possibilità di esser qui oggi. La prima del dopo Berg, dopo Klonaridis, dopo Mpoku ha coinciso con una formazione abbastanza ferita: lo svedese Molins falso nueve è una soluzione di estremo rattoppo, per tacere del canterano Chatzigiovannis a sostituire l’ex Chievo e Cagliari o Altman sulla trequarti. Insomma, la differenza qualitativa contro gli azeri era bilanciata da un assottigliamento ben evidente: meno male, per Ouzounidis, che al Nikolaidis non ci son stati scherzi. Il Trifoglio ha giocato al gatto e al topo contro la squadra di Grygorchuk, recitando la parte felina: certo, se vi fossero stati il peso di Berg e la tecnica di Mpouku il tabellino sarebbe stato ben più pesante, ma anche il rigore di Molins è sufficiente. Il Pana spingeva però, sostenuto dalla diga Moledo e sospinto dal gigantesco cuore di capitan Zeca (uno da 9 in pagella), poi improvvisamente gettato su un autoscontro. L’incubo del 2015 era ben vivo, l’aveva ricordato Vlachodimos in conferenza stampa con un “non importa il nome degli avversari, conta solo la qualificazione”. E infatti Ouzounidis ha tarato il contagiri della sua fuoriserie nel modo migliore possibile: ha imbastito una partita in sordina, salvo poi ripartire a tutto gas infiammando il popolo biancoverde. Ps: il mercato porti un sostituto di Berg, possibilmente non un Luciano-bis, perché lo svedese e Klonaridis erano fondamentali. Poi si penserà anche al futuro.
Giovedì 27 luglio (Apostolos Nikolaidis), Panathinaikos-Qəbələ 1-0
Panathinaikos (4-4-1-1): Vlachodimos; Coulibaly, Kolovetsios, Moledo, Hult; Chatzigiovannis (dal 70′ Cabezas), Kourbelis, Zeca, Lod; Altman (dall’87’ Donis); Molins (dal 70′ Luciano). All: Ouzounidis
Qəbələ (4-1-4-1): Bezotosny; Gurbanov, Vernydub, Stankovic, Bulthuis; Malone (dal 76′ Kone) ; Joseph-Monrose, Huseynov, Halliday, Ozobic; Dabo. All: Grygorchuk
Rete: 37′ rig. Molins. Ammonito: Vernydub. Arbitro: Munuera (Spagna)
Sono tre i Mammadov che giocano nel Qabala: Aqil è un portiere 28enne nato a Julfa, Elvin è un’ala sinistra 29enne nata a Tovuz, Asif è un’ala destra 31enne nata ad Agdash. Poco hanno potuto gli ultimi due (il primo è il secondo portiere e non è entrato in campo) dinanzi alla furia del Panathinaikos. O meglio, al 52′, con un Pana superiore e meglio messo in campo, i padroni di casa erano passati in vantaggio con un’interessante scorribanda sulla corsia sinistra di Joseph-Monrose culminata con un cross teso al centro sfortunatamente deviato nella propria porta da Rodrigo Moledo. Se è però vero che la calma è la miglior cosa, ecco che sono bastati due aggiustamenti di Ouzounidis (dentro Cabezas e Luciano per Chatzigiovannis e Altman, con Lod spostato al centro) per pareggiare e subito dopo rimontare. I cambi si son rivelati prontamente decisivi: prima il finlandese ha scaraventato in rete una sponda di Molins colpendo la sfera rabbiosamente col destro, poi c’è stata un’azione interamente costruita dalle forze fresche. Gran contropiede dei verdi, Lod a portar palla sulla destra, servizio per Luciano e pallone ceduto a Cabezas. Inizialmente il numero 11 ha pensato al tiro, di destro con soluzione a giro, poi si è corretto, spostando palla sul mancino, e ha concluso in porta beffando Bezotosny. Ecuadoriano, 20enne, in prestito dall’Atalanta: c’è anche la sua firma sulla 101° vittoria nelle competizioni europee in tutta la storia del Panathinaikos.
Giovedì 3 agosto (Gabala City Stadium), Qəbələ-Panathinaikos 1-2
Qəbələ (4-3-3): Bezotosny; Gurbanov, Vernydub, Stankovic, Bulthuis; Halliday, Malone (dall’ 80′ E. Mammadov), Huseynov (dal 75′ A. Mammadov); Joseph-Monrose, Dabo (dal 74′ Koné), Ozobic. All: Grygorchuk
Panathinaikos (4-2-3-1): Vlachodimos; Coulibaly, Moledo, Kolovetsios, Hult; Zeca, Kourbelis; Chatzigiovannis (dal 62′ Cabezas), Altman (dal 56′ Luciano), Lod; Molins (dall’80’ Nuno Reis). All: Ouzounidis
Reti: 52′ aut. Moledo, 64′ Lod, 66′ Cabezas. Ammoniti: Malone (Q), Lod (P). Arbitro: Pawson (Inghilterra)
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