Essere boliviani in ambito internazionale è già difficile di suo, se poi togli anche il fattore altura allora le cose si fanno davvero complicate: questo è il paradosso dell’Oriente Petrolero, una delle tre squadre a rappresentare la Bolivia in Copa Libertadores che a differenza delle più blasonate Bolivar e The Strongest non ha dalla sua uno stadio situato sulla vetta delle Ande.
L’Oriente Petrolero è una delle due squadre di Santa Cruz della Sierra (con l’altra, il Blooming, condivide una fortissima rivalità), terza città per importanza della Bolivia posta a nemmeno 500 metri sul livello del mare. La tradizione del calcio boliviano, il fútbol de altura, ci ha abituato ad un forte condizionamento da parte del fattore campo ma l’Oriente Petrolero dovrà puntare esclusivamente sulla propria rosa per poter battere l’Independiente Santa Fe, squadra di Bogotà che gioca a 2500 metri.
Il test di Copa Libertadores è un esame importante sia per la squadra del tecnico spagnolo basco Azkargorta, sia per il calcio boliviano in generale, chiamato a dimostrare al Sudamerica di poter portare nelle manifestazioni squadre molto più attrezzate rispetto al passato.
I Refineros partono con tutti gli sfavori del pronostico per diversifattori: la squadrasi è qualificata per la Copa Libertadores nello scorso maggio e otto mesi più tardi è difficile che si riesca ad esprimre sugli stessi livelli; poi l’inizio balbettante in campionato senza ancora una vittoria ha gettato ancorapiù dubbi su una squadra che ha pescato malissimo alle urne.
Dall’altra parte infatti c’è un Independiente Santa Fe che è maestro delle avventure in coppa come dimostra il successo nell’ultima Copa Sudamericana. Una squadra che non gioca un calcio spettacolare ma subisce molto poco e sa vincerequalsiasi tipo di partita, spesso co punteggi di misura. Negli ultimi anni i Cardenales hanno fatto grande esperienza in campo internazionale e il sistema del campionato colombiano che prevede sempre i play off a fine anno trasmette nel DNA di queste squadre una particolare predisposizione per le sfide andata/ritorno.
Pelusso ha ormai creato una filosofia e una metalità coerentee continua per la sua squadra e questo tipo di approccio gli permette di inserire con facilità tati giovani: nell’ultima stagine hanno ben figurato il terzino mancino Levyn Balanta (’91) e il centrale di difesa Yerry Mina (’94) mentre la grande scommessa per quest’anno è il velocissimo centravanti classe ’95 Carlos Ibargüen che dopo aver fatto molto bene con la nazionale Sub-20 colombiana è stato prelevato in Messico dal Tigres e girato immediatamente in prestito al Santa Fe.
Tanti fattori interessnti in una partita tutta da vivere: a Santa Cruz de la Sierra Oriente Petrolero e Santa Fe cominciano la propria Libertadores.
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