Hervin Ongenda è un nuovo giocatore del PEC Zwolle. Dopo la parentesi non fortunata di questo avvio di stagione, nel quale si aspettava di giocare di più, l’ala sinistra ha lasciato Parigi, direzione Olanda. In questa nuova dimensione il ragazzo di origini congolesi può e deve fare quel salto che gli permeterà di giocare in futuro proprio con la maglia del PSG. D’altronde è un predestinato, durante la Supercoppa del 2013 è lui a segnare il gol che darà speranza alla squadra allora allenata da Blanc.
200 gol e tante speranze (di Gianmarco Galli Angeli) – Quando nel lontano 2007, in un torneo amatoriale in Spagna, alcuni osservatori del club parigino notarono questo ragazzo classe 1995 decisero di non farselo scappare. In quella competizione timbrò 18 volte il cartellino, in otto partite. A 12 anni venne catapultato nel nuovo mondo con tante aspettative che ad un ragazzo appena divenuto adolescente non possono che far male: o meglio, questo vale per tantissimi calciatori ma non per Ongenda che nel suo primo anno mise a referto 200 gol (no, non ci siamo sbagliati sono proprio duecento) polverizzando ogni record immaginabile.
E’ una forza della natura: la fascia sinistra è il suo terreno di caccia, dice di ispirarsi a Ronaldo (il Fenomeno) anche se fisicamente c’è molta differenza; il congolese è alto 170 cm ma ha una progressione che ricorda vagamente quella dell’ex giocatore interista (ovviamente non è un paragone tra i due giocatori, ci mancherebbe). Per le origini africane e i suoi movimeni spesso viene comparato anche a Weah ma, come per Ronaldo, è sempre azzardato fare paragoni a quest’età, caricando di aspettative un giovane che vorrebbe solo giocare a calcio. In prima squadra non riesce però ad imporsi (segnò solamente un gol in Ligue 1, nella stagione scorsa) e i dirigenti francesi pensano saggiamente che l’aria libertina olandese non possa che fargli bene.
Ongenda, lo Zwolle attende i suoi gol (di Andrea Mariani) – Lo Zwolle sta vivendo una situazione molto difficile in Eredivisie: la formazione è in terz’ultima posizione con la peggior difesa dell’intero campionato. 38 reti in 19 gare fa capire quanto il reparto soffra la pressione degli attacchi avversarsi. Anche in avanti, però, la situazione non è per nulla rosea: solamente 16 le realizzazioni in 19 match, meno di un centro a partita. Serve un cambio di rotta per poter acciuffare una salvezza che sembra sempre più impossibile. L’ultimo successo, nello scorso weekend, ha trascinato nel vortice anche Den Haag ed Excelsior a pari punti con i biancoblu.
Proprio per dare una svolta e cercare di aumentare le realizzazioni ad incontro, è stato acquistato il talento del PSG, Ongenda. Il ragazzo vuole rilanciarsi in uno dei campionati più adatti a far esplodere le doti di giovani. La poca pressione e la pazienza dei tifosi è l’arma vincente per crescere con assoluta tranquillità. L’ala sinistra si andrà a collocare nel classico 4-3-3 schierato da inizio stagione dal tecnico Jans. Ongenda andrà ad affiancare la punta Kastaneer togliendo il posto Becker. Inizialmente verrà centellinato dal suo nuovo allenatore, ma se le risposte saranno positive, la maglia da titolare spetterà proprio a lui. L’attaccante deve tornare sui suoi standard: il suo dribbling e la veloce corsa lo hanno sempre reso un avversario temibile e difficile da marcare. Nello Zwolle potrà far esplodere tutto il valore che lo ha portato a vestire la maglia del PSG. Il classe ’95 è chiamato non solo a siglare più reti possibili, per alzare una media gol disastrosa, ma anche a servire assist alla punta che, fin qui, ha beneficiato di ben pochi palloni giocabili. Nonostante la giovane età si chiede moltissimo al francese che dovrà imporsi con forza e cattiveria, ma le doti caratteriali di certo non gli mancano.
Dopo gli ottimi numeri con la maglia delle nazionali minori, Ongenda deve dimostrare di poter indossare la casacca del più importante club francese. L’unico modo per raggiungere questo traguardo è quello di trascinare lo Zwolle a suon di gol verso una salvezza difficile. In un campionato dove la velocità e la tecnica sono tutto e, dove le difese non sono irresistibili, il ragazzo può veramente strappare il pass per un ritorno da protagonista in patria.
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