Una prova scialba ed inconcludente ha fatto da sfondo alla disfatta con cui l’Olympiakos ha malamente inaugurato la sua campagna europea. Contro uno Sporting arrembante, la prestazione dei biancorossi di Hasi è stata gravemente insufficiente nonché acuita dalla sensazione che senza qualche errore difensivo sarebbe arrivato un risultato certamente più positivo. Per una volta, il Karaiskakis non ha festeggiato.
Primo tempo – L’inizio è di quelli spumeggianti, perché i padroni di casa vengono colpiti a freddo dalla raffica sportinguista: già dopo 2′, un cross morbido di Marcos Acuna ha trovato Seydou Doumbia per lo stacco imperioso dell’ivoriano a mandar la sfera sotto la traversa. Complessivamente non c’è partita, perché in modo inspiegabile il centrocampo dell’Olympiakos fa acqua da tutte le parti. Col senno del poi, la fisicità di Romao sarebbe servita in mezzo al campo: peccato che anche in difesa ci sia una voragine per le contemporanee assenze dell’infortunato Vukovic e del non al meglio Botía. In ogni caso c’è solo la squadra di Jorge Jesus in campo: al 13′ Gelson Martins ha approfittato dell’ennesimo errore della difesa ellenica trafiggendo imparabilmente Kapino, mentre al 18′ l’ex Sampdoria Bruno Fernandes ha scagliato una rabbiosa conclusione che ha solo scheggiato il palo sinistro. La confusione biancorossa è stata evidente peraltro con Romao a rischiare il rosso diretto per un intervento scomposto. Davanti la tecnica dei ragazzi di Hasi c’è ma si nasconde, Carcela prova a creare qualcosa ma pure Fortounis è in giornata no. Lo Sporting ha sfruttato il vantaggio concedendosi qualche conclusione da distanza siderale (Acuna) e rischiando di trovare un’altra rete con Gelson Martins (fermato solo dalla traversa, su pregevole suggerimento di Doumbia). Infine, al 43′, ecco la legittimazione di una superiorità chiara ed evidente: gran lancio di Sebastián Coates dalle retrovie a trovare Bruno Fernandes, altrettanto bella la realizzazione del trequartista che con un pallonetto ha eluso l’intervento di Kapino. Il minuto di recupero concesso da Kassai è servito solo ad ampliare la soddisfazione dei tifosi ospiti.
Secondo tempo – Hasi, in tutto questo, ha dimostrato di capirci ancora meno nel momento in cui alla ripresa delle ostilità ha tolto dal campo Fortounis. Dentro Sasa Zdjelar, professione mediano, mentre lo Sporting continuava a premere sul lato di un incontenibile Gelson Martins. Uros Djurdjevic ha ricordato al Pireo di essere in campo soltanto al 62′, ma non è riuscito a beffare Rui Patricio uscendo poco dopo a favore di Emenike. Per poco il nigeriano non ha trovato la rete rubando palla al portiere ospite, mentre la reazione dell’orgoglio dell’Olympiakos pareva affievolita. Non c’è stato più nulla da fare, psicologicamente il tracollo è stato su tutto il fronte: lo Sporting perdeva tempo con qualche cambio, Hasi mandava in campo Felipe Pardo al posto di Carcela. E se all’88’ il neo entrato Bas Dost ha colpito la traversa, sul capovolgimento di fronte ecco proprio l’esterno colombiano dell’Olympiakos a mettersi in proprio trafiggendo Rui Patricio. Una rete a sorpresa, seguita da quella al 93′ ancora ad opera del numero 90 di rapina. Una rete che non basta per evitare la sconfitta, ma che quantomeno ha diminuito il passivo.
Il tabellino:
Olympiakos (4-2-3-1): Kapino; Elabdellaoui, Engels, Romao, Figueiras; Odjdja-Ofoe, Gillet; Carcela (dal 78′ Pardo), Fortounis (dal 46′ Zdjelar), Marin; Djurdjevic (dal 63′ Emenike). All: Hasi
Sporting Lisbona (4-5-1): Rui Patricio; Piccini, Mathieu, Coates, Silva; Fernandes (dall’ 87′ Ristovski), Carvalho, Battaglia, Acuna, Martins (dal 76′ Cesar); Doumbia (dal 64′ Dost). All: Jesus
Reti: 2′ Doumbia, 13′ Martins, 43′ Fernandes, 89′ e 90’+3 Pardo. Ammoniti: Romao, Figueiras, Elabdellaoui (O), Battaglia, Fernandes, Cesar (S). Arbitro: Kassai
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