La Conference League dimezza il numero delle formazioni olandese: il Feyenoord, dopo il pokerissimo dell’andata, era l’unica squadra estremamente sicura dell’accesso ai quarti. A seguirla ci pensa il Psv che travolge con un poker un Copenaghen completamente diverso da quello visto al Philips Stadion. L’AZ, invece, viene nuovamente beffato, ai supplementari, dopo aver recuperato il 2-1 rimediato in Norvegia contro il Bodo: insieme ai ragazzi di Jansen esce anche il Vitesse che pareggia contro la Roma.
Partiamo dal Feyenoord, l’unica formazione olandese già sicura del passaggio dopo il 5-2 dell’andata sul campo del Partizan. Anche il ritorno ha poco da raccontare con i Rotterdammers nettamente superiori e vincenti per 3-1 contro un avversario che non ha mai creduto ad una vera e propria rimonta. I padroni di casa passano in vantaggio con Dessers nel finale di primo tempo e raddoppiano, all’ora di gioco, con Nelson. Inutile il guizzo di Gomes che rende solo meno pesante il risultato finale: finisce sul taccuino dei marcatori anche Linssen che firma il tris a tempo scaduto. Slot è consapevole di poter arrivare fino in fondo in questa Conference League.
Un Psv favoloso quello che si presenta a Copenaghen che, con un poker, elimina i danesi ed esalta maggiormente la rimonta per 4-4 dell’andata. I ragazzi di Schmidt sono la vera sorpresa della serata con un risultato che nessuno si sarebbe mai aspettato: dopo le tante difficoltà di una settimana fa e gli errori difensivi che avevano minato la qualificazione, i biancorossi di Eindhoven rendono tutto estremamente facile grazie ad un favoloso Zahavi e alle due realizzazioni per tempo. 4-0 al triplice fischio con gli olandesi sempre in pieno controllo della gara: già nei primi 45 minuti si è intuito l’andamento della partita con gli ospiti in rete con l’istraeliano e successivamente con Gotze, autore anche dell’assist dell’1-0. Nella ripresa ancora Zahavi e, nel recupero, Madueke rendono più spettacolare la notte di Conference con l’avventura che proseguirà con i quarti di finale. Veramente una bella risposta alle tante critiche piovute su una squadra e una società che sta volando in tutte le competizioni: quaificazione centrata in Europa, finale di KNVB Beker e rincorsa all’Ajax in Eredivisie, a sole due lunghezze di distanza. Schmidt sorrire e torna in Olanda consapevole di aver dato ulteriore morale alla sua rosa che, adesso, può permettersi di sognare.
Delusione, invece, sulla sponda dell’AZ Alkmaar che esce tra mille rimpianti contro il Bodo-Glimt: i norvegesi devono ringraziare il gol al 91′ dell’andata e un Martins Indi in giornata no nel ritorno. Gli olandesi giocano una partita eccezionale all’AFAS Stadion ma non è sufficiente nonostante l’accesso ai tempi supplementari. I ragazzi di Jansen riescono a chiudere i 90 minuti sul 2-1, ma cedono nei due tempi extra con il pareggio Sampsted al 106′. La prima frazione di gioco vede protagonista Pavlidis, autore di una doppietta che aveva illuso i tifosi di casa. Tra le due realizzazioni c’è il momentaneo pareggio di Pellegrino, auspicato da un errore di Martins Indi che è solo all’inizio della sua serata horror: il centrale di difesa fallirà clamorosamente il possibile 3-2 finale al 123′ regalando la qualificazione agli avversari. La Conference League si chiude qua per i biancorossi di Alkmaar che devono recriminare proprio per quel gol incassato nel recupero dell’andata che ha condannato la rosa ad abbandonare il sogno europeo agli ottavi di finale.
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