L’Olanda stecca la prima amichevole dopo la dura esclusione dall’europeo in terra francese: l’allenatore Blind è chiamato ad un lavoro mostruoso per riportare ad un livello competitivo gli Oranje che sembrano aver smarrito del tutto la bussola. La nazionale dei Paesi Bassi non ha più la capacità di vincere e anche il gioco latita: il gruppo non è unito e i reparti non si aiutano a vincenda portando spesso all’inesorabile sconfitta.
LA DURA RINASCITA DELL’OLANDA
Dove eravamo rimasti? Partiamo dal principio: l’Olanda, manca la qualificazione ad Euro 2016 uscendo fuori da un girone che avrebbe potuto vincere a mani basse. La prima qualificata è stata la Rep. Ceca seguita dalla sorpresa Islanda: a chiudere al terzo posto la Turchia, forte di una rimonta straordinaria nelle ultime 5 partite del girone (4 vittorie e un pareggio). Gli Oranje vengono eliminati ed abbandonano la competizione a testa bassa senza neanche riuscire ad accedere allo spareggio con le migliori terze. Una vera debacle che ha sancito la fine di un ciclo, quello stesso ciclo che ha portato l’Olanda in finale nei mondiali del 2010, persi per 1-0 contro la Spagna, e al terzo posto nei mondiali del 2014, dopo la sconfitta ai rigori contro l’Argentina di Messi in semifinale.
Gli scarsi risultati hanno costretto i giocatori olandesi a gustarsi gli europei sul divano di casa. Neanche il cambio di allenatore ha portato a migliorie: Hiddink, dopo le pesanti sconfitti, è stato cambiato in corsa con Blind che ha tentato di salvare una nave già del tutto affondata. Nelle amichevoli che hanno preceduto la competizione europea, il tecnico aveva avuto ottime risposte dai suoi giocatori collenzionando due vittorie e un pareggio rispettivamente contro Austria, Polonia e Irlanda. Tutto faceva ben sperare a delle basi per la rinascita, ma la strada da percorrere è ancora lunga.
Blind ha rivoluzionato gli Oranje abbandonando i veterani, tranne Sneijder, e convocando forze fresche per ricostruire la squadra dalle basi. In porta è stato confermato Zoet poichè Cillessen non ha disputato neanche un minuto con l’Ajax prima del suo trasferimento al Barcellona. A centrocampo è ormai tornato Strootman che ha lasciato alle spalle il brutto infortunio. In attacco compare l’ex capocannoniere dell’Eredivisie Janssen, ora in Premier con la maglia del Tottenham. Nel primo tempo contro la Grecia, nella prima amichevole stagionale, la formazione titolare schierata è stata: Zoet, Willems, Blind, Bruma, Veltman, Sneijder, Strootman, Wijnaldum, Promes, Janssen e Berghuis. I giovani si sono subito imposti nei primi 20 minuti mettendo alle corde gli ellenici e passando in vantaggio con Wijnaldum. Alla mezz’ora arriva il pareggio di Mitroglou che distrugge tutte le certezze dei ragazzi in maglia arancione. Gli incubi del passato prendono il sopravvento e iniziano a vedersi gravi svarioni difensivi. Nella ripresa il colpo del ko è firmato da Gianniotas.
In una gara di prova prima dei veri match di qualificazione mondiale, l’Olanda ha mostrato due facce: il problema principale resta la difesa, poco unita, senza un vero leader e disorganizzata. Troppo facile bucare il muro a protezione di Zoet distratto e poco sicuro dei propri mezzi. Il centrocampo, dopo un ottimo avvio è crollato, non filtrando più le poche ripartenze della Grecia. Se andiamo ad analizzare i numeri, gli Oranje hanno dominato con ben 15 tiri in porta di cui 5 nello specchio. Questo vuol dire che l’attacco funziona ed è prolifico nel creare azioni, ma finalizza veramente poco: Janssen si è divorato almeno 2 occasioni nitide e anche l’entrata di Klaassen al secondo tempo non è riuscita a fornire l’apporto giusto al reparto.
Blind ha un lavoro veramente difficile da portare a termine: l’Olanda rischia seriamente di buttare anche la qualificazione al mondiale in Russia. La tenuta mentale è molto sottile e si spezza facilmente: il tecnico deve ricordare ai suoi ragazzi che stanno giocando in una nazionale che ha trascorsi importantissimi. L’Olanda ha insegnato il gioco del calcio per anni con Van Basten, Gullit, Cruijff, Rijkaard fino ad arrivare a Van Nistelrooy. Manca unione di gruppo, unione tra i reparti e soprattutto unione difensiva. L’attacco è sterile, ma perchè insicuro dei propri mezzi. La tranquillità è l’unica arma per riscoprire la propria forza. Blind ha ancora tanto da lavorare e, attualmente, la strada è più in salita di quanto si possa credere. Nel frattempo i tifosi si guardano indietro, vivono di ricordi e aspettano il ritorno di una grande nazionale.